Genova, la proposta di raccolta differenziata solo per organico e vetro: il commento degli esperti
Riportiamo il giudizio di alcuni esperti che sono intervenuti su Facebook per commentare il nuovo modello di raccolta rifiuti, proposto nell'ambito della possibile aggregazione tra Amiu e Iren Ambiente, che prevede per le utenze domestiche raccolta porta a porta per l’organico, campane per il vetro e una raccolta congiunta stradale per tutto il resto
24 January, 2017
Il prossimo 31 gennaio dovrebbe arrivare in Consiglio comunale a Genova la delibera per l’aggregazione Amiu - Iren Ambiente contenente la proposta per un nuovo sistema di raccolta rifiuti. La proposta “a regime (dal 2020)” ipotizza una “raccolta congiunta stradale (indifferenziato + plastica + carta e cartone)” con “dispositivo volumetrico e riconoscimento utenza”, vetro stradale e organico porta a porta (e/o stradale ad accesso controllato). "Il modello che si propone di adottare - si legge nella proposta - ha come riferimento alcune realtà internazionali, dove i risultati mostrano che, in presenza di una accurata separazione della frazione umida, è possibile coniugare modalità di raccolta semplificate (secco/umido) con percentuali elevate di recupero di materia". Pubblichiamo (in ordine alfabetico) il giudizio di alcuni esperti che sono intervenuti su Facebook per commentare la proposta:
Sergio Capelli, Legambiente Metropolitano Torino
Raccogliere congiuntamente indifferenziato, carta e cartone, plastica e presumo anche le lattine, mi pare una strategia perdente. La carta con ogni probabilità verrà contaminata dalle altre frazioni e non sarà in alcun modo recuperabile. Le altre frazioni lo saranno solo a seguito di una separazione a valle, con alti costi e poca resa, sia in termini economici, sia in termini di qualità del raccolto. Inoltre là dove i cassonetti a riconoscimento dell'utenza sono stati utilizzati come strumento principale (se non unico) per la raccolta, hanno solitamente creato problemi sia economici (frequenti avarie, con costi di manutenzioni molto alti, e più il sistema è complesso, maggiori sono i costi), sia di qualità e quantità del raccolto... Ultima osservazione: con questa modalità di raccolta si cancella del tutto la possibilità di implementare un sistema di tariffazione puntuale. Infine, non conosco le realtà internazionali a cui si fa riferimento, e probabilmente è una mia mancanza. Ma non vorrei fosse l'ennesimo travisamento del "modello S. Francisco" (come già era successo a Torino, alla presentazione del cosiddetto "piano Profumo" del 24 dicembre 2015).
Enzo Favoino, coordinatore del Comitato scientifico del Centro di ricerca Rifiuti Zero
Pessima scelta. Proposta già rigettata a Torino, ed ora riciclata (ops) a Genova, usando l'argomento "facciamo come in USA" (il che non è vero). Tra le altre cose, può essere utile rileggere quello che venne detto e scritto su Eco dalle Città l'anno scorso. L'intenzione è con ogni evidenza quella di sgomberare il campo dalla certezza del dato della RD, per entrare nel territorio incerto della separazione meccanica del rifiuto misto (anche noi la sosteniamo, ma solo come attività supplementare sul RUR a valle della RD ben fatta - non può invece sostituirne in toto i risultati operativi ed economici... ). Vorrebbero portare il sistema in tale territorio incerto, per poi finire con il dire "ci proviamo, ma più di quote marginali non riusciamo a recuperare" (giuste le osservazioni altrui su carta e cartone) e dunque avere flussi gonfiati all'incenerimento. Peccato.
Gabriele Folli, assessore all'Ambiente del Comune di Parma
Ho forti dubbi che la raccolta congiunta di indifferenziato, carta/cartone e plastica possa sortire dei risultati decenti in termini di effettivo recupero di materia e pure non mi pare che vi siano precedenti in Italia di sistemi di raccolta di questo tipo.
Agata Fortunato, responsabile Ufficio Ciclo Integrato dei Rifiuti della Città Metropolitana di Torino
Poco meno di 60.000 ton di carta e cartone insieme a oltre 27.000 di organico e verde non li vedo bene insieme, proprio per nulla.
La raccolta di soli tre flussi non è raccolta differenziata (la legge dice altro), economicamente non è sostenibile (perché impone un costoso intervento impiantistico di separazione delle frazioni secche), non genera comportamenti virtuosi nei cittadini e nelle amministrazioni. La commistione dei ruoli fra ente di governo e affidatario del servizio è quasi sempre a sfavore del primo. Il "piano" non andava bene a Torino, non ricicliamolo!
Giuseppe Lanzi, CEO Sisifo
Non mi pare una grande innovazione... piuttosto una pessima scelta
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