Rifiuti urbani negli Stati UE: la fotografia Eurostat per l'anno 2015
Nel 2015 la quantità di rifiuti urbani pro-capite nell'Unione Europea (UE) è stata pari a 477 kg, in calo del 9% rispetto al picco del 2002
06 February, 2017
Nel 2015 la quantità di rifiuti urbani pro-capite nell'Unione Europea (UE) è stata pari a 477 kg, in calo del 9% rispetto al picco di 527 kg/ab/anno del 2002. Si tratta tuttavia di un leggero aumento, per la prima volta dal 2007, rispetto ai 474 kg registrati nel 2014. È quanto emerge dall’ultimo report targato Eurostat che ha raccolto e pubblicato i dati sui rifiuti urbani dal 1995 al 2015. La quantità di rifiuti urbani, fa sapere Eurostat, varia in modo significativo a seconda degli Stati membri dell'Unione europea. Da un lato abbiamo Romania e Polonia che si collocano sotto i 300 kg/ab/anno, così come Repubblica Ceca e Slovacchia, che si collocano poco sopra i 300 kg a persona. All'estremo opposta, la Danimarca (789 kg per persona) con la più alta quantità di rifiuti prodotti nel 2015, molto superiore a Cipro, Germania, Lussemburgo e Malta, dove la quantità di rifiuti prodotti per persona è comunque superiore a 600 kg. E l’Italia? Il nostro Paese supera la media europea con una produzione pari a 486 kg/ab/anno. Nel leggere questi dati, tuttavia, occorre tener conto che le differenti definizioni di rifiuto urbano potrebbero influire sui risultati di produzione pro-capite. Il report si concentra anche sul fronte della gestione. Nel 2015 il 29% dei rifiuti urbani è stato riciclato, il 28% è finito in discarica, il 26% è stato incenerito e il 17% compostato. La quota di rifiuti urbani riciclati o compostati nell’UE è comunque aumentata nel tempo, passando dal 17% nel 1995 al 46% nel 2015. Il riciclo e il compostaggio insieme hanno rappresentato oltre due terzi del trattamento dei rifiuti in Germania (68%), e più della metà in Austria e Slovenia (entrambe 58%), Belgio (55%) e Paesi Bassi (52%). Leggi anche: