Torino, lotta ai rifiuti abbandonati a fianco dei cassonetti. Gruppo Iren: 'Pratica scorretta che non riguarda solo gli ingombranti'
Dopo l’annuncio della nuova campagna comunicativa, Eco dalle Città ha intervistato Roberto Bergandi (Comunicazione e Relazioni Esterne Gruppo Iren) sugli abbandoni di rifiuti a fianco dei cassonetti, fenomeno che non riguarda solamente gli ingombranti ma anche bottiglie depositate vicino alla campana o scatoloni vicino al contenitore della carta
07 February, 2017
Cosa vi ha portato ad avviare la nuova azione di comunicazione? Il problema riguarda in particolar modo gli ingombranti? A Torino esiste un servizio di ritiro ingombranti con prenotazione telefonica. Il servizio funziona e il numero di chiamate al call center è cresciuto del 3-4% nell’ultimo anno. I cittadini sanno che c’è questo servizio e dalla scorsa estate è stata anche attivata la possibilità di prenotare on line il ritiro. Da non dimenticare, inoltre, la possibilità di poter caricare autonomamente i rifiuti ingombranti e portali all’ecocentro. L’azione comunicativa avviata da Amiat - Gruppo Iren si focalizza sull’abbandono dei rifiuti a fianco dei cassonetti. Non solo ingombranti. Infatti questa pratica scorretta riguarda rifiuti di ogni tipo. Certo, ci sono casi di materassi o frigoriferi abbandonati intorno ai contenitori, ma capita anche che i cittadini depositino i rifiuti a fianco dei cassonetti credendo di non commettere “un grosso errore”. È il caso della cassetta di bottiglie di vetro vicino alla campana o gli scatoloni di cartone a fianco del contenitore. C’è poi l’immondizia a fianco del cassonetto lasciata pensando che l’operatore ecologico raccoglierà anche quella. Le cose non stanno così. Le operazioni di scarico e svuotamento avvengono ormai in automatico e l’operatore, per questioni di sicurezza, non scende dal mezzo. Quanto pesa in termini economici l’abbandono di rifiuti? Contro questo fenomeno deve essere attivato un servizio quotidiano di recuperi con dei costi che gravano sull’azienda e di conseguenza sul contratto di servizio con la Città. Se gli svuotamenti fossero solo quelli regolari eseguiti dai compattatori senza che arrivi un secondo mezzo, oltre a vantaggi in termini ambientali, ci sarebbe anche un risparmio economico. Quantificato, si tratta di circa 3-4 milioni di euro all’anno. Su questa cifra pesano il costo del personale (circa 50 persone divise su più turni), il carburante e il costo di usura dei mezzi. Ci sono particolari zone della città dove questo fenomeno è più diffuso? Non stiamo parlando di una situazione drammatica. Tuttavia, questi fenomeni sono più frequenti nella periferie dove c’è meno controllo sociale. In pieno centro è probabile che l’abbandono di rifiuti venga notato nelle diverse ore della giornata. Invece, episodi di questo tipo è più facile che avvengano nelle strade e nelle arterie più periferiche della città, soprattutto nelle ore notturne.
Non sempre. È vero che laddove c’è la raccolta domiciliare il fenomeno è un po’ meno diffuso perché c’è più controllo reciproco fra gli abitanti. Ma nel recente passato ci è capitato di dover intervenire in alcune case ATC (edilizia residenziale pubblica NdA) con il porta a porta dove venivano abbandonati dei rifiuti.
Foto: pagina Facebook Sentinelle dei Rifiuti
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