Analisi dei costi e modelli della raccolta differenziata multimateriale in Italia in uno studio promosso da Utilitalia e Bain
Realizzato da BAIN per conto di UTILITALIA, l'analisi entra nel merito della presenza e dei costi delle raccolte congiunte delle diverse frazioni di rifiuto da imballaggio (carta e cartone, vetro, plastica e metalli) combinate fra di loro con diverse modalità
16 February, 2017
Come è meglio raccogliere il vetro, la plastica, la carta, il metallo e le frazioni umide dei nostri rifiuti?
Come cambia il costo del servizio di raccolta se basato su un unico cassonetto stradale, o anche sulle
campane per il vetro e sui cassonetti per la carta o il ferro?
È più utile la raccolta monomateriale, che segmenta ogni tipologia di rifiuto o quella multimateriale
che accorpa nello stesso cassonetto vetro-plastica-metalli oppure carta-vetro-plastica-metalli?
Quale è la scelta migliore perché un Comune raggiunga gli obiettivi di raccolta differenziata previsti
dalla legge?
La scelta degli enti locali e il lavoro delle aziende di igiene urbana può presentare scenari totalmente
differenti, che vengono studiati da alcuni anni e lo scenario è tracciato dai risultati dello studio
‘Analisi Costi Raccolta Differenziata Multimateriale’, promosso da Utilitalia – la federazione
delle imprese dei servizi ambientali, idrici ed energetici – e realizzato da Bain, su un campione molto
rappresentativo del Paese, pari al 24% della popolazione italiana.
Dopo l’analisi che nel 2013 Utilitalia e Bain hanno presentato sui costi della Raccolta
Monomateriale dei rifiuti da imballaggi e quella del 2015 sulla Raccolta Differenziata della frazione
organica (con un’appendice sulla raccolta indifferenziata) nel 2017 è la volta di uno studio sui diversi costi sostenuti dalle imprese sulla base delle diverse combinazioni e modalità di
raccolta (stradale e/o domiciliare).
La fotografia scattata dalla ricerca presentata a Roma offre alcuni dati su
composizione, modelli, sistemi e analisi dei costi della raccolta differenziata, facendo anche una
comparazione tra ritiro ‘stradale’ e domiciliare.
Le imprese che utilizzano almeno una modalità di raccolta multimateriale sono il 94%.
I modelli di raccolta sono principalmente cinque, divisi in ‘leggero’ (plastica-metalli e carta-plasticametalli)
e ‘pesante’ (vetro-metalli, vetro-plastica-metalli, carta-vetro-plastica-metalli).
Il modello ‘leggero’ incide per il 47%, quello ‘pesante’ per il 53%.
In tutti e cinque i modelli è presente la raccolta di metalli.
Quelli più diffusi sono: plastica-metalli (42%), vetro-plastica-metalli (25%), vetro-metalli (23%).
Guardando alla categoria di rifiuto, per il vetro il modello più diffuso è quello ‘vetro-metalli’ (23%),
per la plastica è ‘plastica-metalli’ (62%), per i metalli è ‘plastica-metalli (36%).
Il ‘porta a porta’ vince, sia pur di poco, con il 51% sulla raccolta stradale (49%). Nello specifico,
quando il modello è il multimateriale ‘leggero’ prevale il ‘porta a porta’ con il 56%; quando invece il
modello è ‘pesante’ la raccolta stradale arriva al 60%.
Oltre il 30% dei rifiuti della differenziata – spiega il documento - sono raccolti con modalità
multimateriale: circa 1,9 milioni di tonnellate all’anno (6% della produzione totale di rifiuti urbani)
su un totale di oltre 6,3 milioni di tonnellate.
Sono oltre 119 mila le tonnellate di carta e cartone (pari al 4% del totale) raccolte; più di 839 mila
quelle di vetro (48%); quasi 819 mila di plastica (70%); oltre 132 mila di metalli (51% del totale). La
percentuale sale al 56% escludendo dal computo carta e cartone. Perciò considerando soltanto
plastica, vetro e metalli sono quasi 1,8 milioni le tonnellate raccolte con modalità multimateriale su
un totale di quasi 3,2 milioni di tonnellate.
“Non c’è un unico modo di fare le cose – osserva il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini –
ci sono delle variabili che cambiano in base alle caratteristiche del territorio, della popolazione, della
stagionalità. Le aziende, in generale, sono attente a tutti i modelli che si stanno sviluppando perché
soltanto da un’analisi comparata di dati effettivi, riscontrabili e statisticamente rappresentativi, si
riescono a fare scelte di efficienza industriale e di riduzione dei costi di gestione”.
Il costo di raccolta del multimateriale in Italia è pari a 185 euro a tonnellata. In generale per la
raccolta multimateriale il ‘porta a porta’ costa di più con una differenza che oscilla tra il 30 e il 40%.
Costi maggiori che vengono riassorbiti però dal trattamento industriale successivo, che è
naturalmente più basso quando concentrato su un'unica tipologia.
Guardando invece alla comparazione dei costi, emerge mediamente una maggiore convenienza
della raccolta con il sistema multimateriale rispetto a quello monomateriale. La ricerca rileva anche
come, a fronte di una maggiore efficienza, i valori di intercettazione della differenziata pro-capite
siano mediamente più bassi.