Sprecozero Day, l'Emilia Romagna dice no agli sprechi. Al via l’Elenco regionale dei sottoprodotti da non buttare
Noccioli di pesca ed albicocca da riutilizzare nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica o trasformati in energia per gli impianti di combustione e biogas. Ecco alcuni sottoprodotti da non buttare individuati dalla Regione
28 February, 2017
L’Emilia-Romagna si conferma in prima linea nella lotta allo spreco e mette in campo strategie innovative per trasformare in realtà quell’idea di economia circolare in cui nulla si butta e tutto diventa risorsa. Con grandi vantaggi per l’ambiente, la salute e l’economia.
A questo punta la recente attivazione da parte della
Regione dell’Elenco dei sottoprodotti: i
primi tre individuati sono dunque i noccioli di albicocca e pesca
oltre al sale per la salatura delle carni che potranno essere
trasformati e dar vita a nuovi beni invece di essere destinati allo
smaltimento.
“Dopo aver anticipato la legge
nazionale con agevolazioni tariffarie per le imprese che attuano
specifiche azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti, nelle
scorse settimane abbiamo aperto una nuova frontiera” ha
affermato l'assessora
all'ambiente, Paola
Gazzolo. “Per prima in Italia, la nostra Regione
ha istituito un Elenco dei sottoprodotti, ossia degli scarti dei
processi produttivi che, anziché essere considerati rifiuti, possono
diventare risorsa preziosa per nuove filiere di produzione. È
indispensabile una nuova visione nella gestione dei rifiuti:
le materie prime sono limitate e il loro uso va ridotto al minimo”.
“Quello compiuto – ha
concluso l'assessora - è il primo passo: ora la
nostra attenzione si sta già dirigendo verso altri ambiti fortemente
legati al tessuto economico della nostra terra, dall’industria
cartiera a quella agroalimentare”.
Se ne è parlato ieri lunedì 27 febbraio a Bologna allo Sprecozero Day, l’iniziativa per presentare le esperienze più innovative messe in campo su scala regionale e nazionale per la riduzione degli sprechi sostenuta dalla Regione e organizzata dall'associazione nazionale Sprecozero.net fondata in Emilia-Romagna da Stefano Mazzetti e Andrea Segrè.
Un ambito questo che assume un significato particolarmente rilevante “nella terra della Food Valley, delle eccellenze enogastronomiche, dei grandi produttori esempio di saperi e tradizioni che si tramandano negli anni, degli chef stellati” ha ricordato l’assessore al turismo e commercio, Andrea Corsini durante il convegno. “L'Emilia-Romagna ha però da sempre una particolare attenzione al recupero e al riuso contro lo spreco alimentare -ha aggiunto- sostenendo, ad esempio, il Last Minute Market, un progetto che sta ottenendo risultati importanti grazie al protagonismo dei vari attori”.
Nato una ventina di anni fa, il Last Minute Market, è un sistema di recupero di beni invenduti a favore degli enti assistenziali e ha come obiettivo lo spreco zero. Tutti i servizi sono pensati per prevenire e ridurre predite e sprechi di alimenti, farmaci, libri, oggetti. Tra i progetti promossi dalla Regione, è stato citato il “Carrello Verde” che punta alla qualificazione ambientale dei punti vendita della distribuzione organizzata. L’obiettivo è diffondere pratiche virtuose, dal risparmio energetico alla riduzione degli imballaggi e degli sprechi alimentari; prevenire la produzione dei rifiuti; progettare in modo sostenibile gli spazi ed educare al consumo consapevole.
Cos’è l’Elenco dei sottoprodotti
Con la legge sull'economia circolare (legge regionale 15/2016) a luglio 2016 è stato istituito il Coordinamento permanente sottoprodotti: un organismo composto da tecnici regionali e di Arpae, rappresentanti del Tavolo Regionale dell’Imprenditoria, di Confindustria Emilia-Romagna e di Coldiretti Emilia Romagna, con il compito di definire buone pratiche tecniche e gestionali per individuare sottoprodotti nell’ambito dei diversi cicli produttivi.
Il lavoro svolto ha permesso l’attivazione a dicembre 2016 dell’Elenco per attestare il riconoscimento dell’osservanza delle buone pratiche nell’individuare i sottoprodotti.All’Elenco si possono iscrivere le imprese il cui processo di produzione, le sostanze o gli oggetti che ne derivano hanno i requisiti previsti appunto per i sottoprodotti.
Fonte: Regione Emilia Romagna