'Non fermerà il trend verso le rinnovabili'. Silvestrini su Trump
Trump che toglie i limiti fissati da Obama alle fonti fossili avrà scarso impatto sia sugli Stati Uniti che sul resto del mondo, perché oramai lo sviluppo economico e tecnologico va verso l'energia pulita. Lo dice Gianni Silvestrini, esperto di energie rinnovabili e direttore della ong Kyoto Club
29 March, 2017
L'ordine esecutivo del presidente Donald Trump che toglie i limiti fissati da Barack Obama alle fonti fossili avrà scarso impatto sia sugli Stati Uniti che sul resto del mondo, perché oramai lo sviluppo economico e tecnologico va verso l'energia pulita. E' la previsione di Gianni Silvestrini, esperto di energie rinnovabili e direttore della ong Kyoto Club. Il presidente Usa con un decreto ha ordinato di rivedere le norme per la riduzione delle emissioni inquinanti delle industrie americane, regole contenute nel Clean Air Act. E ha rilanciato la produzione nelle miniere di carbone per il funzionamento delle centrali elettriche e degli impianti di estrazione di gas e petrolio.
"L'ordine di Trump - spiega Silvestrini -, secondo gli stessi attori del mondo del carbone, non può portare occupazione, perché la concorrenza del gas e delle rinnovabili e l'innovazione tecnologica riducono il personale. Proprio oggi è uscito un documento firmato da 600 dirigenti di aziende energetiche americani, che dicono che non cambieranno la loro strategia, diretta verso il gas e le fonti rinnovabili. Trump potrà dare un po' di respiro alle miniere di carbone, potrà allungare la vita di qualche centrale a carbone che altrimenti avrebbe chiuso, ma nulla di più".
A livello internazionale "Cina e india chiudono le miniere di carbone e non costruiscono più centrali", prosegue Silvestrini. "Per ridurre i gas serra fanno di più di quello che si sono impegnati a fare con l'Accordo di Parigi. Questo perché hanno gravi problemi di inquinamento e sono forti nel settore delle rinnovabili. La Cina è leader in fotovoltaico, eolico, auto elettrica. L'Accordo sul clima aumenta gli spazi per la loro industria. L'Ue è blindata sull'Accordo di Parigi, e anche Africa e Sudamerica oramai hanno tecnologie estremamente convenienti sulle rinnovabili".
(ansa ambiente)