Piemonte, la Giunta Regionale adotta il Piano per la qualità dell’aria
Il provvedimento passa adesso al vaglio delle commissioni consiliari competenti e del Consiglio per l’approvazione definitiva. Nel campo della mobilità si va dalla rimodulazione delle accise dei carburanti alla limitazione della circolazione in ambito urbano per i veicoli alimentati a gasolio
06 June, 2017
Contrastare l’inquinamento atmosferico in tutto il territorio regionale e rientrare nei valori-limite stabiliti dalla legge nel più breve tempo possibile, attraverso oltre 40 azioni e misure che investono gli ambiti della mobilità e dei trasporti, dell’energia, dell’industria e dell’agricoltura. È l’obiettivo del Piano regionale per la qualità dell’aria, adottato oggi dalla Giunta della Regione Piemonte. Il provvedimento passa adesso al vaglio delle commissioni consiliari competenti e del Consiglio per l’approvazione definitiva.
Giunge così a compimento un lavoro iniziato nel 2015, frutto del confronto scaturito dai tavoli tecnici gestiti dalla Direzione Ambiente, governo e tutela del territorio della Regione Piemonte, cui hanno preso parte tutte le direzioni regionali e l’Arpa Piemonte, che ha realizzato gli scenari emissivi. Un approccio allargato alla condivisione dei problemi e delle decisioni che è stato seguito anche attraverso la consultazione on-line dei cittadini piemontesi, cui è stato sottoposto, sempre nel 2015, un questionario sulla qualità dell’aria. Da questo percorso di democrazia partecipata sono scaturite le conclusioni contenute nel Piano, racchiuse nei dieci capitoli del documento di programmazione.
Il “catino piemontese”. La base di partenza è l’analisi delle caratteristiche meteo-climatiche del Piemonte, fortemente condizionate dal posizionamento geografico e dalla conformazione topografica dell’area, inserita alla testata del bacino orografico padano e chiusa su tre lati dai rilievi alpini. Questa conformazione particolare “a catino”, contribuisce a rendere più difficile il rimescolamento e il ricambio dell’aria, in particolare nei bassi strati, influenzando direttamente ed indirettamente il trasporto, la dispersione e la deposizione al suolo di gas e aerosol presenti in atmosfera, determinando, in autunno ed in inverno, frequenti periodi di stagnazione nelle zone pianeggianti della regione.
Lo scenario al 2030. La metodologia utilizzata prevede la realizzazione di uno scenario di riferimento a legislazione corrente su cui calare uno scenario futuro al 2030, con l’inserimento delle misure che verranno prese per ridurre le emissioni in atmosfera e verificare, mediante l’uso di modelli tridimensionali di diffusione e trasporto in atmosfera degli inquinanti, la possibilità di rientrare nei limiti di legge posti a tutela della salute dei cittadini.
Le previsioni sugli inquinanti. L’applicazione del Piano prevede una consistente e diffusa riduzione delle concentrazioni degli inquinanti, che si collocano ampiamente al di sotto dei valori limite previsti dalla normativa. Fanno eccezione alcune aree dell’agglomerato di Torino, nelle quali il valore del biossido di azoto supera la soglia di attenzione. Per la situazione dello scenario di piano al 2030, si registra un generale rispetto dei valori limite per gli inquinanti particolato PM10, particolato PM2,5 e biossido di azoto (NO2) su tutti i comuni della regione.
Le misure e le azioni. Il Piano indica le azioni politiche da perseguire per quanto riguarda l’agricoltura, i trasporti, l’energia e l’industria, i comparti ad oggi enumerabili tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. Nel campo della mobilità si va dalla rimodulazione delle accise dei carburanti alla limitazione della circolazione in ambito urbano per i veicoli alimentati a gasolio, a partire da quelli più obsoleti fino a quelli più recenti, dal rinnovo dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale alla promozione della mobilità alternativa. Per quanto riguarda l’energia, dalla promozione delle fonti rinnovabili alla riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici, dallo sviluppo del teleriscaldamento alla regolamentazione dell’utilizzo delle biomasse. Nel comparto industriale gli interventi vanno dall’applicazione delle migliori tecniche disponibili ai processi produttivi alla riduzione delle emissioni di polveri. In agricoltura le misure si concentrano sulle riduzioni di emissioni di ammoniaca in atmosfera dal comparto zootecnico e sulla limitazione della combustione dei residui colturali in campo nella stagione invernale, più problematica per l’accumulo di polveri sottili. Il piano sarà a breve consultabile sul sito della Regione nell’area tematica dedicata all’ambiente.
L’assessore regionale all’Ambiente esprime grande soddisfazione per l’adozione del documento, che fornisce al Piemonte un set di misure concrete per contrastare l’inquinamento, in un’ottica condivisa con le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, pronte alla firma, insieme al Ministero dell’Ambiente, del comune accordo di programma per il risanamento della qualità dell’aria nel bacino padano, venerdì prossimo a Bologna in occasione del G7 dell’ambiente.