G7 Ambiente di Bologna, Italia e Stati Uniti insieme per discutere le azioni in campo contro lo spreco alimentare.
Galletti e Pruitt a FICO Eataly World, presenti aziende e università. Il ministro italiano: “Ora abbiamo una legge e cresce la sensibilità di fronte a un dovere morale”. Il direttore Epa: “A fianco di imprese e organizzazioni impegnate contro lo spreco”.
10 June, 2017
Bologna,
10 giugno – A poche ore dall’inizio del G7
Ambiente di Bologna, Italia e Stati Uniti si ritrovano su un tavolo di lavoro
comune per discutere le azioni in campo contro lo spreco alimentare, nella città che da anni ha
avviato la campagna "Spreco Zero" sostenuta dal Ministero
dell'Ambiente. In un pre-Meeting del G7 dal titolo “Innovative Food Waste Approaches” che si è svolto nel
pomeriggio a FICO Eataly World, il più grande parco
agroalimentare del mondo che aprirà a Bologna in autunno, il ministro dell’Ambiente italiano Gian Luca Galletti
e l’amministratore dell’Epa, Agenzia per la Protezione dell’Ambiente degli
Stati Uniti, Scott Pruitt hanno condiviso, assieme al mondo accademico e alle
aziende italiane e statunitensi maggiormente all’avanguardia sul fronte della
riduzione dello spreco di cibo, le buone pratiche in corso nei due Paesi e insieme
rafforzato l’interscambio tra pubblico, privato e mondo accademico su un tema
di grandissima rilevanza ambientale, oltre che economica e sociale. Sullo
sfondo, dati allarmanti come quelli resi noti dall’Onu, secondo cui un terzo
del cibo destinato al consumo umano oggi viene perso o sprecato. O come i dati
della Fao che stimano il consumo di acqua derivante da sprechi e perdite
alimentari su scala globale in 250 km3, pari al fabbisogno domestico di acqua
per i prossimi 120 anni a New York, e in 750 miliardi di dollari il valore
economico dei prodotti persi o sprecati.
“In Italia – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - è
cresciuta la sensibilità e si sono moltiplicate le iniziative contro lo spreco
alimentare. Dopo il
grande lavoro di Expo, il Parlamento ha dotato il Paese di una normativa su
questo tema che rende più veloci le procedure per la donazione dell’invenduto e
più incisiva l’azione di quegli enti in prima linea contro le povertà. Portiamo
avanti iniziative di impatto educativo e culturale che vedono protagonisti i
ristoratori e i clienti, come nel caso delle ‘family bag’, i
cuochi, le famiglie italiane cui viene chiesto di fare massima attenzione alla
spesa e a come si conservano i cibi. C’è soprattutto – ha detto Galletti - una
crescente volontà dell’impresa italiana, a partire da grandi realtà come FICO,
di rendere più sostenibili i cicli produttivi. Consolidare una cultura contro
lo spreco - ha concluso Galletti – è fondamentale per un Pianeta che ha il
dovere morale di distribuire meglio le proprie risorse tra i suoi abitanti”.
“L’EPA – ha
sottolineato dal canto suo Pruitt - ha una lunga storia nella promozione del
dialogo nazionale tra i principali portatori di interesse per trovare soluzioni
innovative volte alla riduzione dello spreco alimentare”. “L’Agenzia – ha
spiegato - svolge un ruolo vitale per assistere gli Stati nell’affrontare
questioni trasversali e trasmettere loro buone prassi: fornisce alle imprese le
opportunità di esportare la loro offerta di valore ai clienti, aumentare i
margini e la quota di mercato, espandersi ad altri mercati, diminuire costi e rischi”.
“Più di recente, nel novembre scorso – ha proseguito l’Amministratore - il
Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa e l’Epa hanno annunciato la formazione
della “Us Food Loss and Waste 2030 Champions partnership”. La ‘2030 Champions’
– ha concluso Pruitt -riunisce imprese e organizzazioni che hanno fatto un
pubblico impegno di ridurre la perdita e lo spreco di cibo nelle loro attività
del 50% entro il 2030”.
La delegazione americana – di cui
fanno parte anche l'Ambasciatore degli Stati Uniti ad interim, Kelly Degnan, e
il Console generale statunitense di Firenze, Abigail Rupp - è stata accolta dall’amministratore delegato di FICO,
Tiziana Primori, da Andrea Segré, Presidente del CAAB e della Fondazione Fico e
dal direttore generale CAAB, Alessandro Bonfiglioli. Al Convegno, preceduto da un
pranzo di lavoro e da una visita al cantiere del Parco, hanno preso parte due
grandi aziende impegnate nel settore: per l’Italia FICO con Primori, Alessandro
Bonfiglioli ed Hera, con il suo amministratore delegato Stefano Venier.
Presenti anche il presidente di Confindustria Emilia Romagna Alberto Vacchi e
la presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini. L’America era rappresentata da
“Yum! Brands”, con il vice presidente delle Government Relations Jon Hixson e
da Ted Monk, vice presidente di Sodexo North America per la Sostenibilità e
Responsabilità aziendale. Per il mondo accademico hanno rappresentato i due
Paesi Callie Babbit, professore del Golisano Institute for Sustainabiliy al
Rochester Institute of Technology e il professor Andrea Segre’, agronomo ed
economista dell’Università di Bologna, e presidente di Caab e Fondazione FICO,
da sempre impegnato con il ministero dell’Ambiente italiano nella lotta agli
sprechi alimentari.
Al termine della tavola rotonda, la giornata
si è conclusa con la firma del protocollo d'intesa tra FICO Eataly World,
Fondazione FICO, CAAB e Gruppo Hera “Per l’economia circolare a FICO”. L’intesa
prevede attività congiunte per valorizzare e promuovere nel Parco del cibo una
organizzazione e gestione eco-sostenibile, basata sui principi dell’economia
circolare: una economia che crea nuova occupazione e vantaggi legati al
risparmio di risorse ed energia, alla riduzione e la valorizzazione dei rifiuti
(anche grazie al recupero alimentare), all'estensione del ciclo di vita dei
prodotti, alla promozione di buone pratiche legate alla sostenibilità e la
salvaguardia dell’ambiente.
Comunicato stampa Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare