Piemonte: Regione e Comuni co-progettano il sistema di tariffazione puntuale dei rifiuti. Intervista all’assessore Valmaggia
L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia: “Sui rifiuti la Regione ha la necessità di non avere soltanto i primi della classe ma occorre portare tutto il sistema oltre la sufficienza”
26 June, 2017
Esperienze virtuose a confronto per applicare in tutto il Piemonte la tariffa puntuale dei rifiuti. Rappresentanti dei consorzi, funzionari e tecnici piemontesi si sono riuniti lunedì 26 giugno a Torino nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale per co-progettare il nuovo metodo di tariffazione previsto dal Piano regionale rifiuti. A margine dell'evento, Eco dalle Città ha intervistato Alberto Valmaggia, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte. Come stanno rispondendo i Comuni al percorso di coinvolgimento avviato dalla Regione Piemonte sulla tariffazione puntuale? L’incontro ha visto la partecipazione dei consorzi per un approfondimento sulle diverse opzioni del sacco indifferenziato e altre modalità che stanno già sperimentando diverse realtà sul territorio piemontese. C’è interesse da parte dei Comuni e si sta verificando una “contaminazione” di buone pratiche. Chi è partito e crede nella tariffazione puntuale è diventato un promotore dell’iniziativa. Questo riguarda solo comuni piccoli o anche quelli più grandi si stanno mettendo in moto? Si tratta sicuramente di un percorso delicato che comporta il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. Ma non c’è più differenza tra comuni grandi e comuni piccoli. In Piemonte abbiamo Novara che è già un esempio. Da dieci-quindici anni ormai è diventato un punto di riferimento per tutta la regione. Rimane invece il nodo di Torino. Il capoluogo abbassa la media regionale della raccolta differenziata. Come sappiamo a Torino, in alcuni quartieri c’è il porta a porta e in altri un sistema stradale. Per la tariffazione puntuale la base è il porta a porta? È un percorso graduale. Il primo passaggio verso la tariffazione puntuale deve essere l’eliminazione dei cassonetti stradali. Poi occorre differenziare. Il primo materiale su cui intervenire dovrebbe essere l’organico che costituisce una parte consistente del rifiuto residuo (anche fino al 50%). Poi la differenziata per i diversi materiali applicando il porta a porta. A questo si possono affiancare azioni per la riduzione dei rifiuti (es. compostaggio domestico). A quel punto posso applicare la tariffazione puntuale: solo così avrò elevate percentuali di raccolta differenziata ma anche minori costi per l’utente. Quali risultati vi aspettate? Dal nostro punto di vista, la Regione ha la necessità di non avere soltanto i primi della classe ma occorre portare tutto il sistema oltre la sufficienza. Desideriamo quindi una base omogenea in termini di performance sulla raccolta differenziata. Alla fine rimarranno certo delle eccellenze, ma l’obiettivo è quello di non avere più il divario tra chi fa l’80% di raccolta differenziata e altre realtà, soprattutto Torino, che fanno abbassare la media regionale.