Al Bioparco di Roma arriva il M.A.CRI, il primo Museo dell’Ambiente e del Crimine d’Europa
Intitolato allo scrittore e divulgatore scientifico Danilo Mainardi si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui reati che deturpano il patrimonio ambientale, quelli perpetrati nei confronti della specie protette, nonché sui reati nel settore agroalimentare
09 July, 2017
A seguito dell’accorpamento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei CC, la struttura museale realizzata al Bioparco nel 2014, si è arricchita di nuove sezioni, come quella concernente il settore agroalimentare.
A presentare il rinnovamento del Museo: il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette e il Comandante delle Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri e il presidente della Fondazione Bioparco, Federico Coccìa.
Il nuovo M.A.CRI è stato intitolato a Danilo Mainardi, scrittore e divulgatore scientifico, scomparso di recente, per il prezioso contributo allo studio del comportamento animale e alla diffusione della cultura del rispetto e della salvaguardia della natura.
“Sono
grato all'Arma dei Carabinieri e al Bioparco per il lavoro fatto
- afferma il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Maurizio Martina - in
particolare per l'intitolazione a Mainardi, figura straordinaria per
il Paese da cui ho imparato molto".
"Il
passo di oggi
- prosegue - dimostra
come l'Italia, soprattutto sul versante educativo, può fare
tantissimo e questa frontiera dell'educazione ambientale e della
biodiversità al patrimonio straordinario che abbiamo è
fondamentale. È
uno
dei temi di cittadinanza che ci giocheremo da qui ai prossimi anni,
basti pensare all'attenzione che i cittadini hanno sulla discussione
sui cambiamenti climatici per capire che parliamo di temi di
straordinaria attualità".
"Dobbiamo
far capire sempre di più che la biodiversità di cui disponiamo è
una grande responsabilità per tutti
- conclude - e, come
dimostra l'accorpamento dei Forestali con i Carabinieri, anche lo
Stato e le istituzioni si devono evolvere nelle professionalità".
Il Museo, unico nel suo genere in Europa, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico su diverse tipologie di reati, da quelli che deturpano il patrimonio ambientale, a quelli perpetrati nei confronti della specie protette, nonché sui reati commessi nell’ambito del settore agroalimentare. Basti pensare che, nel primo semestre 2017 il CUTFAA ha effettuato sul territorio nazionale circa 234.800 controlli che hanno riguardato le aree protette, le discariche, il settore della salute ed agroalimentare, la flora e la fauna (antibracconaggio, commercio specie in via d’estinzione, maltrattamento, caccia, zoo, circhi, ecc.), incendi, illeciti contro la pubblica Amministrazione.
La struttura, divisa in diverse sezioni: incendi, inquinamento e rifiuti, bracconaggio, taglio illegale, CITES, maltrattamento animale, sicurezza in montagna, sicurezza agroalimentare e tecniche investigative mettendo in risalto gli strumenti di cui dispone lo Stato per combattere simili forme di illegalità.
Il percorso di visita
Il MACRI si sviluppa su circa 400 metri quadri in cui sono stati ricreati numerosi contesti ambientali che rappresentano i fenomeni criminali e i danni prodotti sull’ambiente.
Il percorso è corredato da pannelli in italiano e inglese che offrono per ogni argomento una spiegazione chiara, arricchita da dati e curiosità.
Nell’area dedicata al tema dell’inquinamento ambientale e agli incendi sono presenti esemplari vivi di avocette (uccelli dal curioso becco all’insù), spesso vittime dell’inquinamento delle zone umide, e testuggini marginate, in rappresentanza di tutti gli animali vittime degli incendi boschivi.
Nella parte centrale della struttura si trovano le teche espositive dedicate alla CITES (Convenzione che regolamenta il commercio internazionale di specie di flora e fauna in via di estinzione) e contenenti, tra gli altri, esemplari imbalsamati, parti e prodotti derivati, confiscati e custoditi dal Servizio CITES dei Carabinieri Forestali, che vengono esposti e mostrati al pubblico per la prima volta. I reperti provengono dalle innumerevoli operazioni di polizia giudiziaria effettuate dal personale del Sevizio CITES negli ultimi venti anni, sia sul territorio nazionale che internazionale.
In prossimità delle teche, con l’ausilio di testi di facile lettura e delle immagini, sono illustrati i più importanti fenomeni criminali ai danni delle specie protette, obiettivo principale dell’attività di contrasto condotta dal Servizio CITES attraverso i suoi uffici dislocati sul territorio e presso le dogane (traffico illegale di avorio, pelli e pellicce, trofei, medicina tradizionale, conchiglie, etc..). Altre teche sono dedicate al bracconaggio, al reato di maltrattamento animale, alle agromafie, agli inquinamenti, alla sicurezza in montagna col Servizio METEOMONT, e contengono gli strumenti di cattura più utilizzati nella caccia illegale.
Altre ancora espongono gli strumenti di cui dispone l’investigatore della natura nella sua attività di indagine, che vanno dalle tecniche di laboratorio forense al laboratorio mobile del CUTFAA Carabinieri, dal Metodo delle Evidenze Fisiche per l’individuazione del punto di innesco di un incendio boschivo, al criminal profiling, dalle tecniche di identificazione delle specie protette, alla collaborazione internazionale (Interpol, Europol, etc.). È inoltre presente una saletta audio-video dove sono proiettati filmati che spiegano le varie attività svolte dal CUTFAA Carabinieri a difesa degli ecosistemi.
Uno spazio è dedicato alla promozione della nuova rivista ambientale dell’Arma dei Carabinieri #Natura che tratta le tematiche della tutela della biodiversità, del paesaggio, del patrimonio culturale del paesaggio e della sicurezza agroalimentare.
Chiude il percorso un’area dedicata ai bambini, che hanno la possibilità di farsi fotografare posizionando il viso in corrispondenza di un foro, creato su una sagoma in forex, che ritrae, quasi a dimensioni naturali, l’investigatore della natura (ovvero l’immagine di un Forestale), con cui ci si può identificare al termine del percorso.
In diversi punti del Museo è inoltre possibile consultare in maniera interattiva un totem con touchscreen ed uno schermo, anch’esso tattile, mediante i quali visionare immagini, filmati e presentazioni Powerpoint, afferenti ai diversi crimini ambientali e alle tematiche affrontate nel percorso di visita.
Il MACRI segue l’orario di apertura del Bioparco, l’ingresso è incluso nel costo del biglietto.