Strade, utenti e pavimentazioni storiche: 'La sicurezza stradale è un tema che riguarda tutti'
Intervista ad Alberto Fiorillo, responsabile Aree Urbane di Legambiente
11 July, 2017
“La sicurezza stradale è un tema che riguarda tutti. Non solo chi va in bici, ma anche chi va in scooter, chi usa l’auto o i mezzi pubblici”. È questo il punto di partenza del ragionamento di Alberto Fiorillo, responsabile Aree Urbane di Legambiente e coordinatore del progetto GRAB, intervistato da Eco dalle Città sul tema “sicurezza stradale”: tutti, a seconda delle situazioni, possiamo essere pedoni, ciclisti, passeggeri dei mezzi pubblici ma anche scooteristi o automobilisti. “Bisogna mettere in atto misure in grado di garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada” sottolinea Fiorillo.
A Milano, tuttavia, dopo il tragico incidente di corso Genova, si dibatte sulla sicurezza dei ciclisti. Tra i temi in discussione c’è anche la pavimentazione delle strade. “Mi rendo conto che il tema all’ordine del giorno sia questo. Ma vorrei fare un ragionamento piramidale. Cosa bisogna fare per rendere sicura la mobilità in città?” si domanda Fiorillo: “Occorre adottare due interventi paralleli. In primis occorre diminuire il numero delle auto in città. In secondo luogo bisogna diminuire la loro velocità, come hanno fatto ad esempio le città francesi con amplissime zone 30. E laddove possono esserci situazioni particolari di conflittualità tra mezzi a motore e mezzi non motorizzati, ci sono una serie di soluzioni infrastrutturali che possono garantire la sicurezza: è il caso delle piattaforme rialzate e delle piste ciclabili protette”.
“Per quanto riguarda le pavimentazioni - prosegue il responsabile Aree Urbane di Legambiente - non bisogna fare una contrapposizione tra questo sì, questo no. Oggi c’è la tentazione nel dibattito pubblico di creare le fazioni. Le pavimentazioni storiche sono paragonabili alle facciate dei palazzi. Se pensiamo all’assetto urbanistico di ogni città e alla sua storia, così come non ci verrebbe in mente di cancellare la facciata storica, allo stesso modo non ci dovrebbe venire in mente di cancellare una strada fatta con il pavé a Milano o con altre pavimentazioni analoghe negli altri centri storici italiani”.
Questo non vuol dire che le cose stanno bene così come sono. Fiorillo cita l’esempio dei sampietrini nella Capitale: “Prima avevano una manutenzione costante e, soprattutto, avevano un modo di essere posati su strada che rendeva queste pavimentazioni ideali a qualsiasi utenza”. Queste pavimentazioni, infatti, hanno bisogno di “essere posate a spina di pesce e mai orizzontali al senso di marcia. Invece - evidenzia il responsabile Aree Urbane di Legambiente - si vedono casi dove la pavimentazione è orizzontale e questo costituisce un pericolo. Lo stesso vale per le linee di tram dismesse dove vengono conservati ancora i binari. Oggi, inoltre, si ha l’impressione che la manutenzione delle strade venga fatta male. Già subito dopo gli interventi si creano fessure. Non è quindi tanto il tipo di pavimentazione a rendere pericolosa la viabilità ma è come viene realizzata la manutenzione. Inoltre, ad incidere sul rapido deterioramento delle strade con pavimentazioni storiche c’è l’elevato numero di veicoli motorizzati che transitano”.
“Occorre fare una riflessione” sottolinea Fiorillo che conclude con una proposta per Milano: “Con AreaC è stato fatto un intervento positivo. Perché non iniziare a pensare all’estensione di AreaC al di fuori della Cerchia dei Bastioni? Potrebbe essere un intervento che incide sulla sicurezza più di tanti dibattiti su togliano questo e mettiamo quell’altro”.