Piemonte, un anno di attività per il progetto Retrace che promuove l'economia circolare
Dal primo anno di attività del progetto europeo che sostiene l’Economia Circolare come fattore di innovazione e competitività, emerge che nel territorio piemontese le filiere industriali più promettenti nell'economia circolare sono il recupero dei veicoli usati, il riutilizzo dei materiali da costruzione e demolizione, la produzione di ingredienti funzionali e recupero degli scarti di riso, vino e allevamento per biomasse e biopolimeri
24 July, 2017
L’analisi condotta ha fatto emergere un quadro di interessanti potenzialità relativamente alle competenze, alle tecnologie e alle risorse disponibili. Considerazioni importanti sono emerse in merito alle prospettive di alcuni settori e sottosettori produttivi, particolarmente rilevanti per l'economia piemontese. Dal modello produttivo lineare, Retrace sostiene il passaggio ad un modello industriale sistemico dove gli scarti diventano risorse, con il coinvolgimento armonico di tutti i soggetti istituzionali, del mondo produttivo e della ricerca e con la costruzione di reti di relazioni territoriali.
Alcuni esempi concreti: nel settore automotive, in Piemonte, circa l’85 % dei veicoli usati viene attualmente recuperato grazie all’opera di oltre 150 impianti di trattamento attivi sul territorio regionale, mentre nell'edilizia, i materiali da costruzione e demolizione (non pericolosi) sono recuperati per circa il 90% in oltre 600 impianti di trattamento operativi localmente. Nell'ambito della bioeconomia, la scommessa sarà mettere in rete le varie realtà già operative in questo campo per creare nuove catene di valore e per coinvolgere replique montre de luxe tutti i soggetti della filiera. In Piemonte si contano oltre 1700 aziende nel settore risicolo e oltre 13 mila nel settore vitivinicolo. Parte degli scarti prodotti trovano già applicazione negli ambiti della nutraceutica, della cosmesi e delle bioplastiche. Altre applicazioni riguardano il recupero dei reflui zootecnici per la produzione di biogas e biometano e il recupero degli scarti di macellazione per il pet food. Applicazioni, che, considerando il solo allevamento di bovini, possono contare su un potenziale di oltre 8 mila aziende.
In questi mesi di attività, i partner di progetto hanno anche realizzato 6 delle 7 visite studio previste, svoltesi in Piemonte, Nuova Aquitania, Paesi Baschi, Olanda, Slovenia e Romania, l'ultima si terrà in Scozia a fine settembre, con l’obiettivo di analizzare sul campo le esperienze più significative e trasferibili a livello regionale.