Trovata microplastica nell'acqua del rubinetto di diversi paesi del mondo. Anche in Europa
L'inquietante novità emerge da uno studio scientifico internazionale realizzato da Orb Media. La ricerca ha rilevato contaminazioni da microplastica nell'acqua del rubinetto di numerosi paesi del mondo, richiamando subito l'attenzione della comunità scientifica che si è messa in moto per verificare i rischi per la salute
06 September, 2017
Microplastica nell'acqua del rubinetto. É questa l'inquietante novità che emerge da uno studio scientifico internazionale realizzato da Orb Media, che ha condiviso i risultati con il quotidiano britannico Guardian. La ricerca ha rilevato contaminazioni da microplastica nell'acqua del rubinetto di numerosi paesi del mondo, richiamando subito l'attenzione della comunità scientifica che si è messa in moto per verificare quanto prima i rischi per la salute.
Nel complesso, l'83% dei campioni
analizzati è risultato contaminato con fibre di plastica. Gli Stati
Uniti hanno il tasso di contaminazione più elevato, pari al 94%: le
fibre di plastica sono state trovate in acqua di rubinetto campionata
in diversi siti compresi gli edifici del Congresso, la sede
dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e la Trump Tower a New
York. Subito dopo vengono Libano e India. Le nazioni europee tra cui
il Regno Unito, la Germania e la Francia hanno avuto il tasso di
contaminazione più basso, ma comunque pari al 72%. Il numero medio
di fibre presenti in ogni campione da 500 ml variava da 4.8 negli
Stati Uniti a 1.9 in Europa.
Finora l'inquinamento da microplastiche era stato rilevato soprattutto nei mari e negli oceani, con la conseguenza di pesci e altri animali marini contaminati e mangiati dall'uomo. Questo studio sposta l'attenzione anche ad altri contesti e lascia presagire che la plastica “possa aver contaminato in modo permanente tutto l'ambiente naturale” ha detto il dottor Sherri Mason, esperto microplastico presso l'Università Statale di New York a Fredonia, che ha supervisionato le analisi per Orb. “Abbiamo dati sufficienti sulla fauna selvatica e gli impatti che sta avendo su di essa che ci preoccupano molto".
La ricerca ha esaminato 159 campioni utilizzando una tecnica
standard per eliminare la contaminazione da altre fonti ed è stata
eseguita presso la University of Minnesota School of Public Health. I
campioni erano provenienti da tutto il mondo, inclusi l'Uganda,
l'Ecuador e l'Indonesia.
Come la microplastica finisca nell'acqua potabile è ancora un mistero, ma l'atmosfera è una fonte certa, con fibre sparse nell'aria in seguito all'usura quotidiana di vestiti e tessuti d'arredamento. Le asciugatrici sono un'altra fonte potenziale: l'80% delle famiglie americane possiede asciugatrici che solitamente si sfogano all'aperto. "Pensiamo che i laghi e altri bacini possano essere contaminati da ingressi atmosferici cumulativi", ha dichiarato Johnny Gasperi, all'Università Paris-Est Créteil, che ha condotto uno studio realizzato a Parigi nel 2015, dove i ricercatori hanno scoperto frammenti microplastici dall'aria che stimano in circa tre tonnellate annue: "Quello che abbiamo osservato a Parigi tende a dimostrare che una quantità enorme di fibre sono presenti nella caduta atmosferica". Le fibre di plastica possono anche essere scaricate nei sistemi idrici direttamente dalle case: un recente studio che individua che ogni ciclo di una lavatrice potrebbe rilasciare 700.000 fibre nell'ambiente. Anche le piogge potrebbero ovviamente contribuire all'inquinamento microplastico delle acque, il che potrebbe spiegare perché i pozzi domestici utilizzati in Indonesia sono stati trovati contaminati. A Beirut, Libano, dove l'approvvigionamento di acqua proveniente da sorgenti naturali, il 94% dei campioni è risuktato contaminato.
I sistemi standard di trattamento dell'acqua non filtrano tutte le microplastiche ha detto la dottoressa Anne Marie Mahon, ricercatrice presso l'Istituto di Tecnologia di Galway-Mayo, che ha condotto la ricerca: "Non esiste davvero un sistema che possa dire che possa intrappolarle al 100%. In termini di fibre, il diametro è di 10 micron ed è impossibile trovare quel livello di filtrazione nei sistemi di acqua potabile". L'acqua in bottiglia altresì non può fornire un'alternativa sicura senza microplastica, visto che la ricerca ha trovato plastica anche in alcuni campioni di acqua commerciale in bottiglia testata negli Stati Uniti. "Non sappiamo quale sia l'impatto sulla salute e per questo motivo dobbiamo metterci subito al lavoro per scoprire quali sono i veri rischi", ha dichiarato.
Mahon spiega che le preoccupazioni principali sono due: le particelle di plastica molto piccole e le sostanze chimiche o i patogeni che le microplastiche possono portare. "Se le fibre sono lì, è possibile che lì ci siano anche delle nanoparticelle che non possiamo misurare e che possono penetrare in modo efficace all'interno di una cellula e quindi negli organi." Le microplastiche sono note anche per contenere e assorbire sostanze chimiche tossiche e ci sono diverse ricerche condotte su animali selvatici che dimostrano che vengono rilasciate nel corpo.
Il Guardian sottolinea come la scala della contaminazione globale da microplastica globale comincia diventare sempre più chiara. Alcuni studi in Germania hanno trovato fibre e frammenti in tutte le 24 marche di birra che hanno testato, nonché nel miele e nello zucchero. A Parigi nel 2015, alcuni ricercatori hanno scoperto che cadono frammenti microplastici dall'aria, che stimano in circa tre tonnellate ogni anno. La ricerca di Orb Media “graffia solo la superficie” dicono i ricercatori, “sotto sembra esserci molto di più”.