Torna il vuoto a rendere? Per ora un tentativo di riscoperta senza incentivi
Qualche puntualizzazione sul "ritorno del vuoto a rendere": la sperimentazione prevista dal regolamento del Ministero dell'Ambiente è su base volontaria per un anno, riguarda solo “i commercianti del consumo fuori casa” e non ha incentivi agli esercenti che aderiscono
27 September, 2017
Torna il vuoto a rendere. Iniziano più o meno così la maggior parte degli articoli che parlano del nuovo regolamento sul vuoto a rendere del Ministero dell’Ambiente pubblicato il 25 settembre in Gazzetta Ufficiale in attuazione della misura del "Collegato Ambientale" rivolta alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso. Occorre sottolineare che non è propriamente corretto definirlo come il "ritorno del vuoto a rendere". Vediamo perché. Si tratta di una sperimentazione su base volontaria per un anno che riguarda solo “i commercianti del consumo fuori casa” e non i cittadini (quindi non bevande d’asporto) come ricorda Stefano Vignaroli, deputato del MoVimento 5 Stelle da sempre in prima fila per spingere questa normativa. E se un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo distinguerà gli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale, allo stato attuale non sono previsti incentivi economici per questo tipo di pratica. Ed è lo stesso Vignaroli a sperare che le “amministrazioni comunali si facciano attori di campagne di sensibilizzazione e informazione, dato che il governo non ha voluto incentivare la norma in nessun modo per premiare lo sforzo virtuoso dell'esercente, non investendo alcun impegno di spesa”.
La sperimentazione è quindi limitata al vuoto a rendere solo per bottiglie di birra e di acqua minerale destinate al consumo nel ristorante. Una modalità, che per quanto riguarda l’acqua, è in realtà ancora utilizzata da diversi ristoranti e distributori che non hanno dismesso gli antichi circuiti di vuoto a rendere. Si tratta quindi una pratica che non è mai stata “abolita” o "vietata" ma è diventata nel tempo molto limitata. Quindi, più che ritorno, dovremmo parlare di tentativo di riscoperta, con una sperimentazione però limitata e senza incentivi pubblici.