Giretto d’Italia 2017, Piacenza guida la classifica della ciclabilità urbana
Al campionato 2017 della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility hanno partecipato 37.615 persone. Ravenna, Padova, Reggio Emilia, Bolzano, Ferrara, Trento e Torino le altre città ai primi posti
29 September, 2017
Piacenza è in testa al settimo Giretto d’Italia, il campionato 2017 della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility e con la preziosa partecipazione di CNH Industrial. Seguono, per numero assoluto di ciclisti, Ravenna, Padova, Reggio Emilia, Bolzano, Ferrara, Trento e Torino.
In tutto sono 27 le città che hanno aderito a questa iniziativa di promozione della bicicletta come mezzo privilegiato per andare al lavoro o a scuola. Oltre a quelle già citate, si sono attrezzate Fano (PS), Pesaro, Modena, Pavia, Cuneo, Novara, Carpi (MO), Udine, Bologna, Napoli, Jesi (AN), Genova, Vittorio Veneto (TV), Lecce, Carmagnola (TO), Brescia, Ivrea (TO), Vercelli, Palermo.
Il conteggio dei ciclisti è avvenuto tramite appositi check-point allestiti giovedì 21 settembre o venerdì 22 a seconda dei centri urbani, tra le 7.30 e le 9.30 del mattino, in zone scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private, delle scuole e università che partecipavano.
In totale, sono passati dai varchi 37.615 lavoratori o studenti che hanno utilizzato la bici per i loro spostamenti casa-lavoro o scuola-casa.
“Gli italiani sono prontissimi a pedalare appena si creano le condizioni per farlo – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Nonostante la sensazione diffusa che l’Italia che si sposta in bici arranchi in coda al gruppo delle nazioni settentrionali della UE, ci sono già tante città - come dimostra il Giretto d'Italia - che sono salite sul sellino e cominciano a muoversi in modo diverso: più sano, più efficiente, più smart. Puntare sul tandem pedoni-pedali per i tragitti urbani lunghi meno di 5-7 chilometri può essere la matita che, insieme al trasporto pubblico, contribuisce a colorare di qualità gli spazi pubblici cittadini”.
L’analisi dei numeri per valori assoluti ci racconta che a Piacenza sono stati conteggiati agli appositi varchi 6.833 passaggi di bici. Ravenna segue con 4.977ciclisti che pedalano per andare a scuola o al lavoro, poi Padova dove in 4.636 hanno scelto la bici per questi spostamenti. A Reggio Emilia l’iniziativa ha interessato 3.714 persone. Bolzano ha visto 2.594 passaggi, a seguire Ferrara con 2.108 passaggi, Trento con 1.580, poi Torino (1.569), Fano (1.419), Pesaro (1.189), Modena (1.097), Pavia (880), Cuneo (829), Novara (747), Carpi (652), Udine (629), Bologna (521), Napoli (362), Jesi (277), Genova (255), Vittorio Veneto (180), Lecce (168), Carmagnola (137), Brescia (98), Ivrea (70), Vercelli (67), Palermo (27).
Più di 4.500 ciclisti sono stati contati nei punti di controllo posti davanti a oltre 30 aziende pubbliche e private, tra cui scuole, università e ospedali che hanno aderito alla giornata.
Per il terzo anno consecutivo, il Giretto d’Italia ha visto il sostegno e la partecipazione di CNH Industrial, leader globale nel settore dei capital goods che progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e movimento terra, camion, veicoli commerciali, autobus e veicoli speciali. Quest’anno hanno aderito all’iniziativa, in 12 città, i 13 stabilimenti italiani della società. L'iniziativa ha coinvolto più di 1200 dipendenti, in netta crescita rispetto all’anno scorso.
Va ricordato che il monitoraggio del Giretto d’Italia ha un valore simbolico, per il poco tempo della rilevazione e perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni. L’obiettivo è di rendere visibile il traffico ciclistico delle città italiane che normalmente non è misurato nelle indagini statistiche sullo stato della mobilità, fornendo quei dati sugli spostamenti in bicicletta da casa al lavoro, che però spesso mancano e invece sarebbero utili in sede di programmazione e pianificazione della mobilità urbana. Riuscire a far crescere gli spostamenti in bici (a piedi e sul trasporto pubblico) vuol dire non solo ridurre traffico e smog, ma anche creare le premesse per un concreto miglioramento della qualità della vita urbana.