Humana arriva al Balôn, parte la sperimentazione della raccolta degli abiti usati al mercato di libero scambio
L’associazione ViviBalôn alle prese con la raccolta differenziata del mercato di libero scambio, in suo soccorso arriva Humana per salvare dall’incenerimento tonnellate di abiti usati
12 October, 2017
La gestione rifiuti al mercato di libero scambio del Balôn si fa sempre più sostenibile. Dopo l’iniziativa denominata ViviLibrôn che prevede il salvataggio dall’inceneritore di tutti quei libri che a fine mercato vengono abbandonati nei cassonetti dell’indifferenziata, ridando così dignità ai libri con nuovi e voraci lettori o, nella peggiore delle ipotesi, conferendoli nella raccolta differenziata della carta, arriva anche la raccolta degli abiti usati.
Nella giornata di ieri (mercoledì 11 ottobre) è cominciata, anche se in via sperimentale, la raccolta degli indumenti grazie allo sforzo congiunto dell’associazione ViviBalôn e della Cooperativa Humana, una realtà che non solo si occupa della raccolta degli abiti usati ma destina i proventi in progetti sociali e ambientali attivi in Italia e nel Sud del mondo. Infatti la cooperativa ha raccolto i primi sacchi di indumenti recuperati dagli operatori di ViviBalôn il sabato precedente.
Tra gli obiettivi dell’associazione ViviBalôn, per usare le parole dell’Assessore al commercio Giusta, c’è il “recupero, rigenerazione e regolamentazione” del mercato di libero scambio che ogni sabato “invade” via Andreis. Ma se da un lato il mercato di libero scambio attrae migliaia di visitatori ogni sabato, dall’altro alcuni residenti si lamentano dell’abbondante produzione di rifiuti che mette in crisi il sistema della raccolta nella zona.
Il problema sollevato da alcuni residenti non è una invenzione, esiste nella area del mercato una carenza di cassonetti della raccolta differenziata e indifferenziata e se a questo si aggiungono i rifiuti prodotti dal mercato il sistema di raccolta al sabato va in crisi. Ma la situazione non è così drammatica, infatti da quando l’associazione ViviBalôn gestisce il mercato, la produzione di rifiuti indifferenziati è calata sensibilmente, fino a toccare le 2 tonnellate di rifiuti prodotti, e i loro operatori presidiano i cassonetti per evitare che il loro contenuto venga disseminato al suolo da chi fruga nei cassonetti per recuperare “qualcosa di buono”.
Due tonnellate di rifiuti indifferenziati possono sembrare molti e forse se paragonati ai nostri rifiuti domestici lo sono davvero, ma in quelle due tonnellate ci sono tantissimi materiali che possono essere avviati a riciclo. Ad una prima analisi la parte più consistente di quei rifiuti è rappresentata da abiti, borse e scarpe, e poi carta e raee.
Se gli abiti rappresentano la parte consistente dei rifiuti prodotti dal mercato di libero scambio non si comprende appieno come l’area sia sprovvista di contenitori per la loro raccolta e il perché l’azienda che a Torino deve, da contratto, recuperare questo tipo di materiali si sia rifiutata di farlo, lasciando di fatto tonnellate e tonnellate di materiale riciclabile diventare combustibile per l’inceneritore.
Sicuramente l’azienda avrà le sue buone ragioni per non recuperare questi materiali e probabilmente saranno esclusivamente di natura economica, ma ViviBalôn sembra non rassegnarsi e ha trovato in Humana chi può aiutarla a contenere la produzione di rifiuti indifferenziati del mercato di libero scambio, dando una mano alla raccolta differenziata cittadina, contribuendo a distendere e rasserenare il clima tra i residenti e chi ogni sabato anima il mercato e perché no, contribuire a finanziare i progetti sociali e ambientali di Humana attivi in Italia e nel Sud del mondo.