Cresce al mercato dell’Alberone di Roma il progetto di recupero delle eccedenze alimentari
Abbiamo intervistato Viola de Andrade Piroli che coordina il progetto di recupero cibo a Roma insieme a Francesco Fanoli e Yacouba Sangare attivo tutti i sabato al mercato dell'Alberone
27 October, 2017
Le esperienze e i progetti di recupero delle eccedenze alimentari promosse da Eco dalle Città continuano a crescere. Dopo il mercato di Porta Palazzo a Torino, i sei mercati di Milano insieme a all’associazione Recup, anche a Roma - e precisamente al mercato dell’Alberone - da sei settimane è attivo il progetto che grazie al mix di di italiani e rifugiati salva cibo ancora edibile dai rifiuti e contribuisce alla loro riduzione aiutando i più bisognosi.
Abbiamo intervistato Viola de Andrade Piroli che coordina il progetto di recupero cibo a Roma insieme a Francesco Fanoli e Yacouba Sangare.
In quanti siete, da quanto tempo è attiva la raccolta delle eccedenze alimentari al mercato dell’Alberone a Roma e come sta andando il progetto?
Siamo
in tre. Ovviamente io, Francesco Fanoli e Yacouba
Sangare, un
rifugiato della Guinea
Conakri,
arrivato
a Roma l’inverno scorso ancora minorenne ed entusiasta di aiutarci
tutti i sabato per il progetto. Con l’intervento
di questo sabato
siamo
alla sesta
settimana di recupero al
mercato dell’Aberone e
lo facciamo ogni sabato dalle 14,30 alle 17. Il
progetto sta crescendo piano piano. La
risposta da parte degli ambulanti del mercato è molto positiva. Nei
primi interventi c’erano poche persone che venivano da noi a
recuperare cibo, probabilmente per diffidenza. Ma dopo aver
sparso la voce nel quartiere, con il comitato di quartiere e le
parrocchie il numero di persone è aumentato. Adesso
ci vengono a cercare e
stiamo
terminato tutto il cibo recuperato al mercato.
Le persone con le quali ci interfacciamo non seguono i social, funziona il passaparola e bisogna creare un rapporto di tipo fiduciario, solo così
A oggi quali sono le quantità di cibo recuperato al mercato?
Nei primi interventi si recuperavano circa 50kg di invenduto, mentre oggi riusciamo a recuperare tra gli 80 e i 100 kg ogni sabato.
Quali sono le reazioni di chi vi incontra al mercato?
Come già detto quelle degli ambulanti sono positive. Ci sono quelli entusiasti che ci sostengono, che mettono da parte per noi anche cibo che potrebbero tranquillamente vendere perché credono nel progetto mentre qualcuno è un po più polemico che dice che la gente che recupera da noi “ha i ristoranti, sono piene di soldi e non vogliono pagare”.
Anche tra gli avventori del mercato c’è entusiasmo, forse di circostanza. Ci guardano con simpatia e fanno i complimenti al progetto. Mentre quelli che recuperano alcune volte si commuovono, e capisci che sono persone che sono davvero in difficoltà. La maggior parte delle persone che vengono a recuperare sono anziani italiani e non. Molte volte chi recupera cibo è diffidente, preferisce continuare a frugare tra i rifiuti e quindi cerchiamo di instaurare un rapporto, convincendoli ad avvicinarsi al nostro banchetto cercando di restituire più dignità alle persone. È difficoltoso ma con un po di pazienza si riesce a conquistare la loro fiducia.
Foto di Andrea Sintini