Ecco la Strategia Energetica Nazionale: il Governo punta forte sul gas
Come già si sapeva l'esecutivo punta forte sul gas naturale, considerata la fonte energetica di transizione con cui "assicurare la decarbonizzazione del sistema mantenendo flessibilità e sicurezza"
10 November, 2017
Abbandono del carbone entro il 2025, 28% di rinnovabili nei consumi al 2030 e tantissimo gas, per un totale di 175 miliardi di investimenti. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, assieme ai ministri dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dell'Ambiente Gianluca Galletti, ha presentato a Palazzo Chigi la Strategia energetica nazionale (Sen) 2017. "L'obiettivo - ha spiegato Gentiloni - è avere una strategia che da una parte faccia sì che il nostro sistema produttivo sia più sostenibile sul piano ambientale e dall'altra più competitivo."
Per realizzare il connubio il Governo ha deciso di puntare forte sul gas naturale, come più volte annunciato, scelto come fonte energetica di transizione per arrivare alla decarbonizzazione entro il 2025, che è l'obiettivo più concreto del piano. Proprio per questo, come spiega Rinnovabili.it, "uno degli elementi su cui si lavorerà è il corridoio di liquidità, ritenuto l’elemento chiave per abbattere il gap di prezzo esistente tra nord Europa e Italia. L’Italia dovrà lavorare sulla diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento del gas".
Il ministro Calenda ha mostrato di mal digerire le proteste di amministrazioni locali e cittadini che si oppongono alle infrastrutture decise dall'esecutivo, una su tutte il gasdotto Tap che approderà in Salento, al cui progetto è stata imposta una forte accelerazione da Palazzo Chigi che ha scavalcato completamente la Regione Puglia e l'Arpa regionale eludendo così anche nuovi controlli ambientali: "Il programma di decarbonizzazione si può fare se c'è il convincimento degli enti locali a chiudere il piano infrastrutturale che è parte integrante di questa decisione", ha dichiarato Calenda, aggiungendo "quando un comune o una regione fanno ricorso contro un gasdotto si mette a rischio non solo l'opera ma l'obiettivo di decarbonizzare della produzione elettrica entro 2025".
Molto critica Greenpeace. L'associazione scrive in una nota: "Non possiamo pensare di sostituire il carbone con il gas naturale: bisogna investire in smart grid, efficienza energetica e rinnovabili, per limitare al minimo indispensabile il ricorso al gas e la costruzione di nuove infrastrutture come gasdotti o rigassificatori, visto che questo andrebbe anche contro i dichiarati obiettivi di indipendenza energetica".
La Strategia prevede anche di aumentare l’efficienza energetica puntando ad una riduzione dei consumi finali di energia nel periodo 2021-30 pari all’1,5% annuo dell’energia media consumata nel triennio 2016-2018. L’efficienza, assieme alle FER, sara un elemento fondamentale per ridurre la dipendenza dall’estero. L’obiettivo, riportato nella strategia energetica nazionale, è riuscire a portare la quota di fabbisogno energetico coperta dalle importazioni dal 75% attuale al 64%.
Per realizzare tutto questo il Governo ha programmato, sulla base un decreto interministeriale (Mise-Ambiente), un totale di investimenti pari a 175 miliardi, di cui 30 miliardi per reti e infrastrutture di gas ed elettriche, 35 per le fonti rinnovabili e 110 per l'efficienza energetica. L'uscita completa dal carbone negli impianti termoelettrici nel 2025 verso la decarbonizzazione totale, tende a raggiungere rispetto al 1990, una diminuzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63% al 2050. Si punta alla riduzione dei consumi finali al 2030 di 10 Mtep (tonnellata equivalente di petrolio); ad una quota del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi e del 55% su quelli elettrici superando anche gli obiettivi Ue.