Decaro: 'Finanziamenti non bastano, occorrono norme che modifichino le città e favoriscano la mobilità lenta'
A poco più di un anno dal suo insediamento, il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, risponde alla domande di Eco dalle Città su smog, trasporto pubblico e mobilità ciclistica
14 November, 2017
Smog, trasporto pubblico ma soprattutto mobilità ciclistica. Sono questi i temi di cui abbiamo parlato con il presidente Anci, Antonio Decaro, a poco più di un anno di distanza dal suo insediamento, che molti ambientalisti avevano accolto favorevolmente, fiduciosi che il primo cittadino di Bari potesse portare i temi della mobilità sostenibile al centro dell'agenda dell'Associazione dei Comuni Italiani, come fatto nel capoluogo pugliese quando era assessore alla mobilità della giunta Emiliano. Un impegno soprattutto a favore della mobilità ciclistica che gli valse nel 2008 il premio di 'Ambientalista dell'anno' di Legambiente.
Decaro non è un mistero che la mobilità urbana in gran parte delle città italiane sia inefficiente e insicura soprattutto perchè fortemente sbilanciata verso l’uso del mezzo privato. Per ANCI è una priorità riequilibrare questo sbilanciamento in favore di una mobilità più sostenibile?
Lo è senz’ altro perché la mobilità è un diritto, esattamente come lo sono la sanità, l’istruzione, la casa. Per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, però, è necessario incentivare l’ utilizzo del trasporto collettivo, l’uso delle due ruote, il rinnovo del parco mezzi pubblico e il contestuale aumento delle percorrenze chilometriche, così da incrementare il numero delle corse e ridurre dei tempi di attesa dei mezzi pubblici. Allo stesso tempo bisogna realizzare nuove infrastrutture e prevedere incentivi per la mobilita ciclistica: per questo confidiamo che il Parlamento approvi al più presto la legge sulla mobilità ciclistica, che rappresenta un importante passo in avanti per mettere in sicurezza i ciclisti e incentivare i cittadini all’ uso della bicicletta. Una città ideale, secondo noi sindaci dell’ ANCI, dovrebbe dividere i propri spazi tra trasporto privato, collettivo e mobilità ciclo-pedonale.
Lei è proprio il primo firmatario della proposta di legge nazionale sulla mobilità ciclistica che ferma da due anni in Parlamento (in queste ore è stata calendarizzata alla Camera). Nella sua qualità di Presidente ANCI intende adottare qualche azione concreta e formale per approvare la legge prima della fine della legislatura?
Stiamo sollecitando costantemente l’approvazione di quella legge, che cambierà radicalmente l’ approccio strutturale delle città e dei comuni alla mobilità ciclistica. Obbligare tutti i soggetti pubblici e privati a realizzare infrastrutture per la ciclabilità per ogni nuova strada eseguita e spazi interni ed esterni per il parcheggio delle bici per ogni nuovo edificio realizzato significa cambiare innanzitutto l’approccio culturale di amministratori e imprenditori rispetto alla nuova conformazione del territorio. L’ Anci, nell’ ultima conferenza nazionale sulla mobilità di Catania, si è espressa chiaramente su questo tema. Ne abbiamo parlato con i ministri Galletti e De Vincenti: non bastano i finanziamenti, occorrono le norme che modifichino le nostre città e favoriscano la mobilità lenta.
Anche la Fiab le ha scritto recentemente per farsi portavoce della richiesta di incentivi per l’ uso della bicicletta.
Lo abbiamo fatto a Vicenza durante l’ assemblea nazionale dell’ ANCI dove il Ministro Galletti ha annunciato il finanziamento dei primi 35 milioni di euro destinati ai progetti vincitori del cosiddetto “collegato ambientale”. L’ ANCI in quell’ occasione ha chiesto al Governo di fare uno sforzo e di individuare le risorse necessarie alla copertura di tutti i progetti presentati. Qualche giorno dopo, a Catania, lo stesso Galletti ha annunciato il finanziamento di tutti i progetti presentati nell’ ambito del programma sperimentale per gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, con ulteriori 45 milioni di euro.
Eergenza smog, ogni anno il problema si ripresenta. Lei sostiene che va incrementato il trasporto pubblico ma lamenta una mancanza di fondi che dovrebbero risolvere in primis le Regioni attraverso il finanziamento dei piani per la qualità dell’ aria. L’ ANCI le sta sollecitando?
Con le Regioni stiamo dialogando, come facciamo con tutti gli attori istituzionali, a cominciare dal Governo, che di recente ha stanziato 80 milioni di euro per finanziare il programma sperimentale nazionale di mobilità casa-scuola e casa-lavoro. Si tratta di interventi importanti finalizzati a incentivare il bike sharing, il car sharing, il car pooling, il piedibus, i buoni mobilità, i programmi di educazione per la sicurezza stradale e di riduzione del traffico e, di conseguenza, dell’ inquinamento atmosferico. Nel corso della conferenza Anci sulla mobilità, a Catania, abbiamo posto l’ emergenza smog al centro dell’ attenzione, condividendo la necessità di lavorare per raggiungere gli obiettivi fissati dall’ accordo di Parigi sul clima promuovendo una nuova mobilità nei centri urbani a garanzia di una migliore qualità dell’ aria e dell’ ambiente urbano, che significa, ovviamente, una migliore qualità della vita. Con le Regioni vogliamo collaborare sulle questioni di loro competenza, ad esempio il finanziamento di infrastrutture per la mobilità lenta.
Sa darci qualche novità sul cosiddetto ‘piano Marshall’ del Ministro Delrio (30 miliardi al trasporto pubblico in 15 anni)?
Il ministro Delrio ha annunciato il piano Marshall per i trasporti durante l’ assemblea annuale dell’ ANCI. Nei prossimi giorni parteciperemo alle prime audizioni sulla legge di Bilancio ma abbiamo già sentore che la misura sarà confermata, anche se non se ne conoscono bene i dettagli. Per noi il finanziamento del trasporto pubblico è indispensabile per il miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini, che passa da città più vivibili e migliore qualità dell’ aria che respiriamo. Attendiamo quindi di approfondire le singole misure contenute nel disegno di legge e nel frattempo continuiamo a lavorare sul territorio come abbiamo fatto fino ad oggi.