X Forum Qualenergia, CIB: 'Biogasfattobene è il punto di partenza per una nuova rivoluzione agricola ecosostenibile'
Grazie alla pratica elaborata dal Consorzio Italiano del Biogas l’azienda agricola produce più cibo senza aumentare la superficie coltivabile e riduce le spese: non deve smaltire gli effluenti zootecnici, non deve comprare fertilizzanti chimici, non deve più acquistare carburante per i mezzi
30 November, 2017
“Stiamo vivendo una sfida epocale: nutrire
un pianeta sempre più sovrappopolato, fornendo l’energia che serve per le infrastrutture, le abitazioni,
i trasporti. Il tutto contribuendo a
invertire la tendenza al surriscaldamento globale e migliorando la salute umana,
sempre più a rischio a causa delle sostanze chimiche che, dal campo, arrivano
sulla tavola di ciascuno”. Lo ha dichiarato, Piero Gattoni presidente di CIB Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione,
a margine del X Forum QualEnergia, tenutosi oggi nella Sala del Tempio di
Adriano nella Camera di Commercio di Roma, dove interveniva ai tavoli di discussione dedicati a
“Efficienza Energetica per l’Agricoltura Biologica” e “Economia circolare ed
energia”.
“Noi
del CIB – ha aggiunto Gattoni – crediamo
che l’agricoltura sia il fattore essenziale di quest’equazione così complessa e
pensiamo che la strada giusta sia quella del Biogasfattobene®, una piattaforma tecnologica esportabile su
larga scala, per prima cosa nel Sud d’Italia dove potrebbe contribuire a un rilancio economico. Per imboccare
con decisione questa strada c’è però bisogno di un quadro normativo chiaro: innanzitutto, va sbloccato il decreto
interministeriale sul biometano”.
“A livello parlamentare – ha segnalato
Gattoni – accogliamo con favore la risoluzione a risposta in commissione
presentata dall’On. Oliverio e dal Gruppo PD che impegna il governo ad assumere
iniziative per valorizzare la produzione di biogas in vista del raggiungimento
degli obiettivi della SEN, ad adottare un
nuovo regime di incentivazione o a prorogare l’attuale regime, a ridefinire le soglie d’accesso per gli
incentivi e a favorire la creazione
di collettività di energia locale in relazione alla localizzazione rurale
degli impianti a biogas”.
Grazie alla pratica elaborata dal CIB
del Biogasfattobene® – che unisce tecniche agricole avanzate e di minimo
intervento, doppi raccolti, fertirrigazione e metodi di arricchimento naturale
del terreno – l’azienda agricola ritorna
al centro dello sviluppo economico, perché produce più cibo senza aumentare la superficie coltivabile (doppi
raccolti) e riduce sensibilmente le
spese: non deve, infatti, smaltire gli effluenti zootecnici (che
diventano prezioso digestato), non
deve comprare fertilizzanti chimici (utilizza
solo biofertilizzanti autoprodotti), non
deve più acquistare carburante per i propri mezzi (usa il biometano che
raffina da sé). L’azienda
agricola diventa, in questo modo, un’attività carbon negative, perché opera un sequestro attivo del carbonio (sottoforma di biomassa aggiuntiva
coltivata) e uno stoccaggio dello stesso nel terreno grazie all’utilizzo del
digestato come biofertilizzante. Il
digestato si rivela, dunque, una risorsa preziosa perché contribuisce ad arricchire il suolo di
elementi nutritivi, rendendolo più resiliente e più produttivo.
“A trarne giovamento è anche la salute di tutti noi, l’abbandono dei fertilizzanti di sintesi significa ovviamente avere prodotti più sani e naturali. A questo proposito – ha concluso Gattoni – CIB e Federbio hanno avviato nelle ultime settimane un tavolo di discussione per ragionare sull’uso del digestato anche nel contesto dell’agricoltura biologica”.