Crollo del tasso di motorizzazione tra gli under 45? Non è vero. Ecodallecittà smonta la bufala
Abbiamo cercato le fonti del "crollo della motorizzazione privata tra gli under 45 in Italia", notizia rilanciata da diverse testate, e abbiamo scoperto che le cose non stanno così. Alla base della clamorosa confusione l'erronea identificazione tra immatricolazione e motorizzazione
05 December, 2017
di Paolo Hutter
Non era vero, come abbiamo sospettato fin dal primo momento. Ma decine di persone che avrebbero potuto e dovuto porsi la domanda non se la sono posta. Si sparano le cifre delle statistiche senza controllare mai niente? Stupisce che lo facciano - cioè che non si pongano domande - anche i giornalisti specializzati, anche gli addetti ai lavori. Stiamo parlando del "crollo del tasso di motorizzazione tra gli under 45 in Italia, che sarebbe passato dal 53% al 37% in 10 anni. Questa l'analisi della presidente di Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Maria Bianca Farina, in occasione del primo Annual meeting 'Innovazione e mobilita': dall'auto alla sharing economy e alla smart mobility' organizzato tenutosi lo scorso 28 novembre a Roma.
La frase che ha fatto il giro di tante testate e che ha provocato i titoli è stata questa: "E' in atto una tendenza sempre più marcata verso un significativo cambiamento della circolazione dovuto a un parco auto più ridotto, alla mobilità condivisa e ad auto intelligenti. Il tasso di motorizzazione degli italiani tra i 18 e i 45 anni è passato dal 53% del 2005 al 37% del 2016 a ciò ha contribuito anche la diffusione del car pooling con 2,5 milioni di utenti e del car sharing con 5.600 noleggi in media al giorno". L'abbiamo copiata da Repubblica Motori! Tanto per dire... Una volta letta la piccola redazione di Eco alle Città si è messa alla caccia delle fonti di una notizia che se vera sarebbe stata clamorosa.
Se le parole hanno un senso, quello che c'è scritto significa che mentre nel 2005 il 53% degli italiani sotto i 45 anni era intestatario di un'auto, ora lo è soltanto il 37%. Non è un calo del 16% ma è un calo di 16 su 53 cioè del 30 e passa per cento! Un po' tanto per essere passato inosservato fino a quando non è stato scoperto dall'Ufficio Stampa di Ania, non vi pare? Non se n 'era accorta l'Aci, non se n'era accorto Istat, Censis, nessuno.
La pazienza ricercatrice delle fonti alla fine è stata premiata quando ci è stato indicato dalla stessa Ania il rapporto 2016 sul mercato italiano di Unrae, l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Alla centosettesima pagina ecco finalmente delle cifre talmente analoghe a quelle dello scoop da essere verosimilmente la fonte. Non c'è il 2005, si parte dal 2007 e si passa dal 49,% (come somma dei 18-30enni e dei 30-45enni) al 37 appunto. Ma di cosa? Si tratta delle classi d'età degli intestatari delle immatricolazioni. Aaaaaaahhh... capito? Si tratta dell'età di chi acquista un'auto nuova. Prima del 2007 la maggioranza di chi acquistava una auto nuova aveva meno di 45 anni poi si è andati diminuendo e forse tra poco solo un terzo di chi acquista una nuova macchina avrà meno di 45 anni. Nel frattempo ci sono state la crisi economica e l'innalzamento dell'età media della popolazione. Gli ispiratori dello scoop di Ania avrebbero potuto dire, con la stessa logica, "boom della motorizzazione tra gli anziani". Identificando motorizzazione e immatricolazione. Non si capisce come siano caduti in questa confusione. Con questa smentita non intendiamo negare che sia in atto un calo dell'acquisto di auto da parte dei giovani, ma quelle percentuali non si riferiscono a quanti giovani usano l'auto (nuova o usata o di proprietà di familiari) bensì soltanto a quanto sono giovani gli acquirenti di nuove macchine.
Si parla tanto i fake news, notizie fabbricate false. Questa invece molto probabilmente non era fabbricata falsa, ma sarebbe bene un generale maggiore impegno a verificare i dati. Se circolano altri dati strani su mobilità e rifiuti, le nostre materie, segnalateceli.