Bike sharing, a Torino un tavolo tecnico e nuove linee guida per contrastare il free floating selvaggio
La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora Maria Lapietra, con una delibera ha stabilito le linee di indirizzo alle quali il Comune dovrà attenersi nella stesura dell’avviso pubblico per gli operatori che gestiranno il servizio free floating di biciclette condivise
07 December, 2017
Le
biciclette del
bike sharing free floating,
una volta utilizzate, non potranno essere parcheggiate senza regole.
Le due ruote dovranno essere lasciate, ordinate in aree dedicate
oppure, se al di fuori di esse, non essere d’intralcio ai pedoni e,
più in generale a chi si muove in città, così come stabiliscono le
norme del Codice della Strada.
La
Giunta Comunale con una delibera (su
proposta di Maria
Lapietra,
assessora alla viabilità e ai trasporti)
ha stabilito le linee di indirizzo alle quali il Comune dovrà
attenersi nella stesura dell’avviso pubblico per individuare gli
operatori che nei prossimi 12 mesi gestiranno a titolo sperimentale
il servizio free floating di biciclette condivise.
Le
aziende selezionate faranno parte, insieme con i rappresentanti della
Città, di un tavolo
tecnico
che monitorerà e analizzerà il servizio, valutando le azioni idonee
al suo miglioramento e, nel caso, al superamento di eventuali
criticità.
È
inoltre previsto che i gestori del free floating – che potranno
mettere in circolazione ciascuno fino a un massimo di 5mila
biciclette
- realizzino
investimenti per un valore parametrato a 20 euro per ciascun mezzo
della propria flotta. Si tratta della fornitura e la posa di archi
portabici, di campagne di comunicazione o di piccoli lavori sulle
piste ciclabili.
“La
crescita degli spostamenti con mezzi ecosostenibili, a piedi e con il
trasporto pubblico è un’opportunità importante per ridurre il
traffico e lo smog: andare in bicicletta fa bene all’ambiente e
alla salute
- ha commentato l’assessora ai Trasporti e alla Viabilità Maria
Lapietra
– La
sperimentazione sul free floating ci offrirà la possibilità di
studiare flussi e itinerari dei ciclisti, dati utili anche per
miglioramento della sicurezza e nell’implementazione di percorsi
dedicati”.
Fonte: Comune di Torino