Ecografo in vendita al mercato di Balonliberoscambio, polemica politica a Torino. Ma l’apparecchio non è stato rubato.
L’associazione Vivi Balon: “Proviene da uno studio medico di via Vanchiglia che l’ha donato all’espositore"
11 December, 2017
Ultima modifica 13 dicembre 2017
Una tempesta in un bicchier d'acqua? Potremmo definire così la vicenda dell'ecografo in vendita sabato scorso presso un banco del mercatino di libero scambio tra Canale dei Molassi e San Pietro in Vincoli. La fotografia dell'apparecchio, pubblicata polemicamente in rete, è diventato il pretesto per un nuovo attacco politico contro il mercato di libero scambio. Protagonisti il senatore del Pd Stefano Esposito (per il quale il mercato delle pulci va chiuso "senza se e senza ma") e il presidente della circoscrizione 7 Luca Deri.
L'apparecchio non è stato rubato. La conferma ad Eco dalle Città arriva dalla Polizia Municipale: "Non c'è nessun reato" in quanto è stata "effettuata una donazione". E a spiegare in dettaglio la provenienza dell’ecografo c'è l’associazione Vivi Balon: “Si tratta di uno studio medico di via Vanchiglia che l’ha donato all’espositore". L’ecografo non era più utilizzabile perché ha la scheda madre bruciata e non può funzionare. Almeno qui da noi. Perché l’acquirente, è "un ragazzo che lo porterà in Africa per ripararlo e utilizzarlo lì”.