Assocarta chiede soluzioni per il 'recupero energetico' dei rifiuti prodotti dal riciclo della carta
L'associazione dei produttori: "Dal processo di riciclo si genera uno scarto che ammonta circa a 300.000 tonnellate di scarti per i quali c'è solo un impianto di termovalorizzazione dedicato"
14 December, 2017
In questa fase di accordi tra Regioni per la gestione dei rifiuti solidi urbani, Assocarta riporta l’attenzione sulla difficoltà di gestire e di recuperare energeticamente i rifiuti del processo di riciclo cartario che di fatto già provengono dal riciclo.
La carta da riciclare proveniente dalla raccolta urbana della carta, in Italia, costituisce il primo materiale in quantità (oltre 3 milioni di tonnellate nel 2015 su un totale di 6,3 milioni di tonnellate di carta raccolta) per l’industria cartaria con un tasso di riciclo dell'80 per cento nel settore dell'imballaggio. Da questo processo di riciclo si genera uno scarto, minimo rispetto al rifiuto evitato grazie al riciclo della carta e che ammonta circa a 300.000 tonnellate di scarti di riciclo, per il quale c'è solo un impianto di termovalorizzazione dedicato, mentre un secondo impianto non viene utilizzato in maniera costante.
Inoltre, in questi giorni sono stati annunciati nuovi investimenti nel settore tra cui quello del gruppo turco EREN a Bertonico in provincia di Lodi per 650 milioni di euro e 500.000 tonnellate di capacità produttiva, a partire da carta da riciclare, che si aggiungono alle riconversioni, in avanzata fase di realizzazione, dello stabilimento Burgo, in provincia di Mantova (per altre 500.000 tonnellate) e di quello di Avezzano (altre 200.000 tonnellate), sempre a base di carta da riciclare.
Si tratta di iniziative in grado di aumentare la circolarità del sistema Italia per quanto concerne i rifiuti cellulosici, in quanto a breve detti investimenti e riconversioni consentiranno di annullare in gran parte l'export di carta da macero pari ormai a 1,6 milioni di tonnellate all'anno. Tuttavia, le capacità di recupero energetico disponibili in Italia vengono utilizzate per recuperare quasi esclusivamente rifiuti urbani.
In presenza dei suddetti nuovi investimenti e riconversioni produttive, che andranno ad ampliare la capacità di riciclo cartario in Italia, la situazione può ulteriormente peggiorare. Il paradosso é che tali investimenti e riconversioni sono in linea con gli obiettivi dell'economia circolare e di uno sviluppo sostenibile in Italia nel rispetto della strategia comunitaria.
Per questo i Senatori (Scalia,Favero,Amati,DiBiagi,DallaTor,Moscardelli,Esposito,Fabbri,Laniece, Lucherini,Orellana,Spilabotte,Pezzopane,Mastrangeli,Borioli,DallaZuanna,Pagliari) hanno presentato ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico una interrogazione parlamentare urgente per trovare una soluzione al recupero energetico dei rifiuti del processo di riciclo.
“In assenza di qualsiasi azione, il rischio” afferma Massimo Medugno DG Assocarta “sempre più vicino è che si blocchi la produzione, quindi il riciclo della carta e conseguentemente la raccolta differenziata della carta su suolo pubblico (e su quello privato), per una quantità dai 3 milioni ai 6,3 milioni di tonnellate; l'assenza di qualsiasi azione potrebbe rimettere in discussione gli investimenti e le riconversioni già avviate, con dannosi effetti allo sviluppo sostenibile del sistema Paese”.