Inceneritore tra Bari e Modugno. Decaro: “Ribadisco il parere negativo, investiamo sul potenziamento della raccolta differenziata porta a porta
Il nuovo impianto ha già ricevuto l’Aia dalla Regione Puglia ma il fronte del no è ampio e compatto. Nella giornata di ieri si è svolto il primo incontro presso l’assessorato regionale all’Ambiente
14 December, 2017
Per la quinta volta nel giro di pochi anni spunta l’ipotesi di realizzare un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani nell’area industriale di Bari e Modugno. Ad oggi l’impianto, che dovrebbe essere realizzato da Newo e bruciare i rifiuti “pericolosi e non” provenienti dall’impianto di bio stabilizzazione di Amiu, ha ottenuto da parte della Regione Puglia l’Aia (autorizzazione integrata ambientale).
Il fronte del no è ampio e comprende non solo i sindaci delle città interessate Modugno e Bari, ma anche un nutrito gruppo di consiglieri regionali di tutti i colori politici. Intanto una petizione su change.org in pochi giorni ha raggiunto quasi 2000 adesioni.
Per capire cosa sta succedendo e fare il punto sulla situazione, nel pomeriggio di ieri (mercoledì 13 dicembre) il sindaco Antonio Decaro, l'assessore regionale all'Ambiente Filippo Caracciolo, il sindaco Nicola Magrone e l'assessore all'ambiente Tina Luciano di Modugno si sono incontrati presso l’assessorato regionale all’Ambiente per discutere dell’impianto di combustione previsto nel territorio della zona industriale.
“Ribadisco il parere negativo già espresso per diverse ragioni - ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro - in primo luogo l’impianto utilizza rifiuti di provenienza da cicli urbani nonostante non sia previsto dalla pianificazione regionale, che non ha localizzato impianti per la valorizzazione nell’area metropolitana di Bari; inoltre questa tipologia di impianto contrasta con le politiche ambientali intraprese da Comune e Regione, che intendono investire sul potenziamento della raccolta differenziata porta a porta.
Un ulteriore motivo di perplessità riguarda l’assenza di qualsiasi casistica circa il funzionamento dell’impianto, trattandosi ad oggi di un impianto oggetto di sola sperimentazione. Non a caso abbiamo rifiutato la proposta dell’ingresso di AMIU nella società proponente né l’azienda ha sottoscritto alcun accordo circa la gestione e il trattamento dei rifiuti.
Per tutte queste motivazioni auspico che la Regione non finanzi con fondi pubblici un impianto che contrasta con le politiche regionali indicate dal piano del 2013 che prevedono l’incremento della raccolta differenziata e l’assenza di nuovi impianti di valorizzazione”.
“È un primo successo – ha dichiarato il sindaco di Modugno Magrone - da attribuire alla sensibilità dell'opinione pubblica e alla capacità che, a partire dall'amministrazione modugnese, è stata dimostrata nel mobilitare l'opinione pubblica stessa nel senso dell'opposizione al nuovo insediamento industriale in un contesto già compromesso dal punto di vista ambientale”.
“Durante le conferenze di servizi - ha sottolineato Tina Luciano - abbiamo proposto le nostre osservazioni senza ricevere mai risposte convincenti. Per non parlare delle criticità che abbiamo fatto notare relativamente alle emissioni in atmosfera”.