Dieci anni di Comuni Ricicloni Puglia: raccolta differenziata dal 12% al 41% ma oltre il 50% dei rifiuti continua a finire in discarica
Salgono a 84 i comuni virtuosi di cui 31 ricicloni e 53 premiati con menzioni speciali. Roseto Valfortore (Fg) è l’unico Comune Rifiuti free. Brindisi riceve la menzione Start Up e si candida a diventare il terzo comune Capoluogo Riciclone dopo Andria e Barletta
20 December, 2017
Comuni Ricicloni Puglia compie dieci anni. Dal 2008, il dossier annuale di Legambiente racconta e premia il lavoro delle Amministrazioni comunali più virtuose nella gestione sostenibile dei rifiuti.
Pochi i passi in avanti in questi dieci anni: la media percentuale regionale di raccolta differenziata è salita dal 12,3% al 41,5%, oltre il 50% dei rifiuti urbani prodotti continua a finire in discarica, e ad oggi sono solo trentuno i comuni pugliesi ricicloni.
Nella decima edizione, trentuno Comuni si aggiudicano il Premio Comuni Ricicloni 2017, assegnato a quelle Amministrazioni che nel 2016 hanno raggiunto la media percentuale di RD pari o superiore al 65%, obiettivo fissato dalla normativa nazionale. Diciotto le riconferme e tredici le new entry, mentre diminuiscono i comuni Rifiuti Free che scendono da tre a uno. Nel 2016, infatti, solo Roseto Valfortore (Fg), oltre ad aver superato il 65% di RD, riesce a contenere la produzione pro capite di secco residuo al di sotto dei 75 kg per abitante all’anno.
Nella rosa delle riconferme, il comune di Rutigliano (Ba) spicca ancora una volta al vertice della classifica con una percentuale media di raccolta differenziata del 78,7%, seguito dai comuni di Faggiano (Ta) con il 75,9%, Latiano (Br) con il 74%, Monteparano (Ta) con il 72,9 %, Casalvecchio di Puglia (Fg) con il 70,6%, Troia (Fg) con il 70,5%, Barletta (Bt) con il 69,9%, Poggio Imperiale (Fg) con il 70,1%, San Vito dei Normanni (Br) con il 69,7%, San Giorgio Ionico (Ta) e Laterza (Ta) con il 68,2%, Canosa di Puglia (Bt) e Crispiano (Ta) con il 67%, Cellamare (Ba) con il 67,3%, Cassano delle Murge (Ba) con il 66,2%, Andria (Bt) con il 65,5%, e infine Sava, con il 65,4% di RD.
Tredici le new entry, ossia i Comuni che diventano Ricicloni: Torricella (Ta) con il 72,8%, Ruvo di Puglia (Ba) con il 71,2%, Erchie (Br) con il 70,5%, Copertino (Le) con il 69,9%, Apricena (Fg) con il 69,6%, Mesagne (Br) con il 69%, Torre Santa Susanna (Br) con il 68,9%, San Michele Salentino (Br) con il 67,6%, San Pancrazio Salentino (Br) con il 66,1%, Ostuni (Br) e Villa Castelli (Br) con il 66,2%, Corato (Ba) con il 65,7%, e Terlizzi (Ba) con il 65% di RD.
Salgono da undici a venticinque i Comuni che si aggiudicano il Premio di Seconda Categoria, assegnato alle amministrazioni che, nei primi nove mesi del 2017, hanno raggiunto una media percentuale di RD pari o superiore al 65%.
Ricevono il riconoscimento i comuni di Bitritto (Ba) con l’81,6%, Turi (Ba) con il 79,5%, Binetto (Ba) con il 76,9%, Sammichele di Bari (Ba) con il 76,5%, Bitetto (Ba) con il 75,9%, Motta Montecorvino (Fg) e Sannicandro di Bari (Ba) con il 73,2%, Carosino (Ta) con il 72,7%, Palo del Colle (Ba) e Conversano (Ba) con il 72,2%, Acquaviva delle Fonti (Ba) con il 71,7%, Leverano (Le) con il 70,6%, Modugno (Ba) con il 69,5%, Giovinazzo (Ba) con il 69%, Casamassima (Ba) con il 68,7%, Adelfia (Ba) con il 68,1%, Molfetta (Ba) con il 67,6%, Chieuti (Fg) con il 67,4%, Zapponeta (Fg) e Lizzano (Ta) con il 67,3%, Roccaforzata (Ta) con il 67%, Castelluccio dei Sauri (Fg) con il 66,4%, Biccari (Fg) con il 66,3%,Grumo Appula (Ba) con il 65,6%, Ascoli Satriano (Fg) con il 65% di RD.
Aumentano i Comuni anche per la categoria Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio, passando da diciassette nel 2016 a ventiquattro nel 2017. Ricevono la menzione i comuni di Volturino (Fg) con il 64,2%, Serracapriola (Fg) con il 64%, San Marco La Catola (Fg) con il 63,8%, Mola di Bari (Ba) con il 63,1%, Galatina (Le) con il 62,3%, Putignano (Ba) con il 61,4%, Bisceglie (Bt) con il 61,3%, Francavilla Fontana (Br) con il 61,1%, Torchiarolo (Br) con il 60,7%, Oria (Br) con il 60,5%, Polignano a Mare (Ba) con il 60,4%, San Severo (Fg) con il 59,7%, Massafra (Ta) con il 59,7%, Triggiano (Ba) con il 59,5%, Casalnuovo Monterotaro (Fg) con il 58%, Monteiasi (Ta) con il 57,7%, Spinazzola (Bt) con il 57,4%, Capurso (Ba) con il 57,3%, San Giovanni Rotondo (Fg) con il 57%, Locorotondo (Ba) con il 56,5%, Candela (Fg) con il 56,2%, Noicattaro (Ba) con il 55,5%, e Rocchetta Sant'Antonio (Fg), con una percentuale di RD del 55,3%. Il riconoscimento è stato conferito alle Amministrazioni comunali che nei primi nove mesi del 2017 hanno registrato una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 55%.
Nell’edizione di quest’anno di Comuni Ricicloni, la Menzione Speciale Start Up è stata assegnata ai comuni di Noci (Ba), Brindisi, Novoli (Le) e Trepuzzi (Le), quale riconoscimento conferito alle Amministrazioni che negli ultimi mesi del 2017 hanno avviato sistemi di raccolta innovativi, raggiugendo percentuali significative di RD.
La decima edizione del Rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2017 è stata presentata questa mattina a Bari. Hanno partecipato Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, Antonio Decaro, Presidente ANCI, Filippo Caracciolo, Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Gianfranco Grandaliano, Commissario ad Acta Agenzia territoriale della Regione Puglia per il Servizio di gestione dei rifiuti, Domenico Vitto, Presidente Anci Puglia, e Giorgio Zampetti, Responsabile scientifico di Legambiente.
“La presentazione del Rapporto Comuni Ricicloni Puglia, in questi dieci anni, è stata non solo l’occasione per premiare i Comuni virtuosi ma anche un importante momento di confronto sull’importanza della gestione sostenibile dei rifiuti. La Puglia continua a procedere a piccoli passi verso la chiusura del ciclo dei rifiuti. Rimane bassa, infatti, la media percentuale di raccolta differenziata che si attesta al 41,5%, mentre il 48% dei rifiuti urbani prodotti continua a finire in discarica, anche a causa della continua rimodulazione dell’ecotassa. Il nodo più scottante resta quello dell’impiantistica, ancora oggi carente e insufficiente. Fondamentale è la realizzazione di nuovi impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida, destinata ad aumentare con la crescita della raccolta differenziata che, spesso, viene smaltita in impianti fuori regione. In quest’edizione salgono a 84 i comuni premiati di cui sono solo 31 quelli ricicloni. Il 2017 è l’anno dell’approvazione definitiva del pacchetto europeo sull’economia circolare, che rappresenta la vera sfida del prossimo futuro. Dobbiamo iniziare a vedere i rifiuti come una risorsa da valorizzare, un’opportunità di crescita economica e occupazionale. È necessario che la Regione Puglia, nella revisione del piano regionale dei rifiuti, tenga conto degli obiettivi del pacchetto dell’economia circolare, puntando su un nuovo sistema di premialità e penalità che incentivi la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti”. Questo il commento di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.
La decima edizione di Comuni Ricicloni è stata realizzata da Legambiente Puglia con il patrocinio dell'Assessorato alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia e di Anci Puglia. Le classifiche, inerenti l’anno 2016 e i primi nove mesi del 2017, sono state elaborate incrociando i dati raccolti mediante l’invio di un apposito questionario alle Amministrazioni locali e quelli forniti dai comuni al Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia, e pubblicati sul suo Portale Ambientale. In graduatoria compaiono sia i cinquantaquattro comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente, sia quelli che hanno trasmesso le comunicazioni mensili alla Regione.
Continuano a confermarsi come unici Capoluoghi di Provincia Ricicloni Barletta e Andria, rispettivamente con il 69,9% e il 65,5% di RD. Brindisi, con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale, si candida a diventare il terzo comune Capoluogo Riciclone. Lecce e Bari si fermano al 37%, mentre chiude la classifica Taranto con il 16,3% di RD.
Scendono da quarantuno a trentacinque i Comuni pugliesi che rientrano nella categoria de Gli indifferenti, ossia le amministrazioni che nel 2016 non hanno raggiunto il 10% di RD o non hanno effettuato alcuna registrazione sul Portale Ambientale della Regione Puglia. In questa categoria: Accadia (Fg), Alberona (Fg), Alezio (Le), Arnesano (Le), Avetrana (Ta), Carapelle (Fg), Celenza Valfortore (Fg), Celle di San Vito (Fg), Cerignola (Fg), Faeto (Fg), Margherita di Savoia (Bt), Nardò (Le), Orta Nova (Fg), Ortelle (Le), Rodi Garganico(Fg), San Pietro Vernotico (Br), Scorrano (Le), Sogliano Cavour (Le), Stornara (Fg), Stornarella (Fg), Supersano (Le), Surbo (Le), Vernole (Le) e Zapponeta (Fg), con una percentuale di RD non determinata; Fragagnano (Ta) con il 9,5%, Martina Franca (Ta) con il 9,2%, Palagianello (Ta) con l’8,7%, Aradeo (Le) con l’8,5%, Casamassima (Ba) conl’8,1%, Minervino Murge (Bt) con il 7,9%, Carpino (Fg) con il 7,8%, Gallipoli (Le) con il 6,8%, Gravina in Puglia (Ba) con il 6,8%, Volturara Appula (Fg) con il 2,5%, e infine leIsole Tremiti (Fg) con lo 0,6% di RD.
“Nel 2017 come Legambiente – ha commentato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente Puglia – abbiamo percorso l’Italia per toccare con mano e incrociare le migliori esperienze di economia circolare, sia nel settore pubblico e delle amministrazioni che tra le aziende. Il risultato è stato molto positivo con oltre 100 campioni censiti in un Atlante che abbiamo presentato al Parlamento europeo, per dire che l’Italia oggi è pronta alla sfida. Nel nostro Paese sono stati compiuti importanti passi in avanti. Le tante esperienze presenti dimostrano che siamo la culla della nascente economia circolare europea al centro dell’importante pacchetto votato all’Europarlamento, che prevede l’archiviazione di discariche e inceneritori con politiche di riuso, riduzione e riciclo. Ora serve però un’azione politica forte a livello nazionale per rimuovere gli ostacoli normativi e non tecnologici allo sviluppo di queste esperienze. Al tempo stesso dobbiamo chiudere con il passato nella gestione dei rifiuti, che in Puglia porta oltre metà di essi in discarica, trasformando i singoli casi positivi in vere e proprie politiche di sistema, in campo ambientale, economico e occupazionale”.