Illegal shoppers negli esercizi commerciali. Controlli e sanzioni a Padova
Tre aziende risultate fuori norma i dopo i controlli Carabinieri Forestali di Padova. Sanzioni amministrative pari a 15.000€
21 December, 2017
Forse
non tutti sanno ma i cosiddetti “shoppers” – buste di plastica
– per essere commercializzati e distribuiti anche a titolo gratuito
negli esercizi commerciali devono rispettare la disciplina nazionale
di attuazione della direttiva (UE) volta alla riduzione dell’utilizzo
delle borse di plastica.
I Carabinieri Forestali di
Padova, nell’ambito della attività condotta a livello
nazionale per il contrasto dell’illegalità nel settore della
commercializzazione dei sacchi per asporto merci, hanno
effettuato una serie di controlli in esercizi e centri commerciali
nella provincia di Padova per la verifica di conformità alla legge
degli shoppers. Tre sono le aziende risultate fuori norma
irrogando sanzioni amministrative pari a 15.000€. .
Una
attività questa ,volta a reprimere la pratica illegale di diciture
quali ”sacchetti ad uso interno” messa in atto per
eludere la norma sugli shopper e che, soprattutto nel passato, ha
provocato enormi danni all’ambiente.
Sono ammessi i soli
shopper monouso biodegradabili e compostabili certificati UNI EN
13432:2002 o quelli riutilizzabili in plastica tradizionale, con
percentuali minime di plastica riciclata e spessori ricompresi tra 60
e 200 micron a seconda delle maniglie e degli usi.
Questo vuol
dire che anche i sacchetti con diciture biodegradabili 100% e quelli
in polietilene ecocompatibili non vanno bene in quanto non
compostabili. Dunque tali sacchetti non sono conformi alla norma
anche se talvolta vengono persino spacciati per compostabili quando
non lo sono ed addirittura riportate scritte che invitano ad
utilizzarli per la raccolta dei rifiuti organici.
La legge a tal
riguardo è chiara e prevede multe salate da 2500 a 25000 euro
fino a 100.000 euro per borse che con diciture o altri mezzi sono
al di fuori della norma.
Il vero sacchetto compostabile, a
differenza di altri sacchetti additivati, permette di creare un
rifiuto umido omogeneo dove sia il contenitore che contenuto godono
delle stesse proprietà di biodegradazione in condizioni di
compostaggio.
Per riconoscere i sacchetti commercializzabili
bisogna pertanto cercare sul sacchetto la frase ”Sacco
biodegradabile e compostabile conforme alla norma UNI EN 13432:2002
Sacco utilizzabile per la raccolta dei rifiuti organici che di solito
viene riportata lateralmente o nella zona frontale oppure i marche.
.
Ma dal 1 gennaio 2018 scatterà anche l’obbligo dei
sacchetti biodegradabili e compostabili per quelli dell’ortofrutta
con percentuali crescenti di contenuto di materia prima rinnovabile
e idoneità alimentare per sacchetti a contatto con cibo, trattasi di
importanti nuovi adempimenti di legge a tutela dell’ambiente e del
consumatore che necessariamente saranno oggetto di nuovi controlli
per vigilare il rispetto della norma.
“L’obiettivo
dei Carabinieri Forestali - aggiunge il Col. Daniela
Famiglietti - è di lavorare in piena sinergia e coordinamento
con le Strutture della Territoriale Carabinieri, per alimentare e
comunicare la cultura della legalità ambientale sul territorio e
contrastare con efficacia i vari fenomeni di aggressione e danno
all’ambiente.
Un impegno a tutto tondo quello di uomini e
donne dei Carabinieri Forestali, quale nuova forza ad elevata
connotazione specialistica dell’Arma,chiamata a tutelare interessi
primari per la collettività che va dall’attività antibracconaggio
alla lotta contro maltrattamento animali,alla vigilanza e difesa del
territorio, al contrasto della gestione illecita di rifiuti ed
inquinamento delle acque, alla sicurezza agroalimentare per
contrastare le frodi e tutelare i prodotti d’origine e garantire la
sicurezza alimentare”.
Fonte: Carabinieri