Spreco. I benefici della Legge Gadda si estendono a nuovi prodotti
Maria Chiara Gadda: “Le modifiche alla Legge di Bilancio consentono di estendere i benefici anche ad altri prodotti oltre al cibo ed i farmaci, proseguendo sulla strada della semplificazione burocratica e fiscale”
22 December, 2017
Grazie a due emendamenti approvati in Commissione Bilancio della Camera la legge 166/2016 (comunemente chiamata Legge Gadda o “antisprechi”) che mira a contrastare lo spreco alimentare, si arricchisce di nuovi prodotti e estende i benefici fiscali previsti anche agli enti del terzo settore che si iscriveranno nell’istituendo registro unico nazionale, in piena sintonia con la recente riforma del Terzo Settore e i decreti emessi dal Governo nei mesi scorsi.
Oltre al cibo e farmaci la nuova versione della Legge Gadda faciliterà la donazione di prodotti per l'igiene e la cura della persona e della casa, integratori alimentari, biocidi, presidi medico chirurgici e prodotti farmaceutici, di cartoleria e cancelleria.
“Gli emendamenti approvati in Legge di Bilancio tengono conto del forte sviluppo che le donazioni hanno avuto a seguito dell’approvazione della legge 166/2016”, ha dichiarato Maria Chiara Gadda, la promotrice dell’omonima legge e prima firmataria di uno degli emendamenti approvati. “Le modifiche alla Legge di Bilancio consentono di estendere i benefici della legge anche ad altri prodotti oltre al cibo ed i farmaci, proseguendo sulla strada della semplificazione burocratica e fiscale, dando maggiore uniformità ed armonia al testo di legge. La legge in un solo anno ha determinato un forte incremento nelle donazioni, con una media del 20%, e nella varietà dei beni recuperati sull’intero territorio nazionale. La diffusione di questi temi e dei contenuti della legge passa anche attraverso iniziative come il portale www.iononsprecoperche.it presentato alla Camera dei Deputati assieme ai principali attori della “filiera del dono”.
“L’approvazione dei due emendamenti alla legge 166/2016 è motivo di grande soddisfazione per noi – dichiara Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus - perché costituisce un importante passo in avanti verso la semplificazione del processo di donazione delle eccedenze alimentari. Le aziende saranno motivate a donare perché, da sempre, chiedono più chiarezza. Per Banco Alimentare, come per le altre organizzazioni non profit, questo significherà avere solo un articolo di legge, che riconferma tutte le agevolazioni fiscali in capo ai donatori. Potremo emettere un solo documento, una semplice dichiarazione, non sotto forma di atto notorio, per certificare la donazione ricevuta. Sottolineo l’importanza del contributo, in competenza ed esperienza, delle organizzazioni del terzo settore, dei rappresentanti della filiera agroalimentare e delle istituzioni pubbliche, con cui abbiamo lavorato insieme nel “Tavolo di coordinamento per gli aiuti agli indigenti e la lotta allo spreco alimentare”, istituito presso il Mipaaf. Questo ulteriore passo in avanti ci sprona a continuare con maggior impegno il nostro sforzo di recupero di alimenti da donare alle associazioni che assistono le persone in stato di bisogno, perché i dati pubblicati a dicembre da Istat e confermati da Eurostat sono davvero sconfortanti: 18 milioni di italiani sono a rischio di povertà ed esclusione sociale e siamo il Paese che conta, in valore assoluto, più poveri in Europa”.