Raee, nel 2017 raccolte più di 100 mila tonnellate. Lombardia in testa alla classifica, seguita da Emilia Romagna, Toscana e Lazio
Il principale consorzio di gestione dei RAEE ha smaltito più di 100 mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche, con un beneficio pari a oltre 840 mila tonnellate di C02 non immesse in atmosfera e più di 102 milioni di kWh di energia elettrica risparmiati
04 January, 2018
104.614 tonnellate. A tanto ammontano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) che ha raccolto quest’anno Ecodom, il principale Consorzio italiano di gestione dei RAEE, primo e unico in Italia ad aver superato questo traguardo. Una cifra importante pari al peso di 230 Freccia Rossa 1000 da 8 carrozze, oppure di 289 Airbus A380.
Il 61,7% dei materiali è rappresentato da lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, cappe, stufe elettriche, boiler, microonde (raggrupamento R2) e il 37,4% da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti (raggruppamento R1).
“Si
tratta di un importante traguardo per Ecodom, che dal 2008 continua a
migliorare la sua attività non solo in termini di quantità di RAEE
raccolte, più che triplicate rispetto a dieci anni fa, ma anche per
quanto riguarda il riciclo delle materie prime seconde, che oggi si
attesta all’88%.”
– afferma Giorgio
Arienti,
direttore generale di Ecodom – “Questi
risultati sono possibili anche grazie alla collaborazione di tutti
gli attori della filiera, dai cittadini agli enti locali, dalle
aziende di igiene urbana ai distributori, dai nostri fornitori di
logistica a quelli di trattamento.”
Dalle
oltre 100mila tonnellate di RAEE, Ecodom ha ricavato 64.325.000
kg di ferro, pari a 184 tettoie della Galleria Vittorio Emanuele
di Milano, 2.024.000 kg di alluminio, pari a 2 milioni di
caffettiere,2.055.000 kg di rame pari a 2.311.408 km di
cavo di rame delle ferrovie e 9.778.000 kg di plastica,
pari a 27 milioni di cestini da ufficio.
Il corretto trattamento di questa tipologia di rifuti ha permesso di risparmiare 102.709.000 kWh di energia elettrica pari ai consumi elettrici domestici annui di una città di 87.000 abitanti (come ad esempio la città di Brindisi) e di evitare l’immissione in atmosfera di 841.000 tonnellate di anidride carbonica come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Lecco.