Sacchetti in bioplastica, per la FIMA è una norma sacrosanta contro l’abuso di plastica
Anche la Federazione Italiana Media Ambientali interviene sul tema dei sacchetti in bioplastica al centro, in questi giorni, di numerose polemiche
08 January, 2018
“Cittadini e consumatori non si devono far imbrogliare dai professionisti della disinformazione: la norma sui sacchetti è una misura giusta, che scoraggia l’abuso della plastica tradizionale, dannosa per l’ambiente”. Questa la posizione della Fima, la Federazione Italiana Media Ambientali. Per il presidente dell'associazione dei giornalisti e comunicatori ambientali, Roberto Giovannini, la legge “aiuta a far emergere i costi finora occulti degli imballaggi dei prodotti alimentari e non, che da sempre le aziende hanno fatto pagare ai cittadini senza però mai dirlo apertamente”. Meglio allora impegnarsi quotidianamente “perché il packaging eccessivo e soprattutto inutile venga ridotto, alleggerendo i costi finali per i consumatori e il carico sull’ambiente. E naturalmente, è utile che le famiglie e i cittadini utilizzino sempre nel modo migliore i sacchetti di bioplastica, che essendo compostabili possono essere usati per raccogliere e avviare a raccolta differenziata i rifiuti umidi”, dichiara il Presidente di Fima.
Tuttavia, secondo Giovannini, "la vicenda ha messo a nudo un enorme problema di comunicazione da parte del governo, dopo l'entrata in vigore della norma. Da un lato, tre ministeri (Ambiente, Salute e Sviluppo Economico) che si contraddicono tra loro sull'interpretazione della legge per i riutilizzabili; dall'altro, la totale assenza di un piano di comunicazione e di informazione per accompagnare la riforma. Una scelta miope che ha gettato nella confusione imprese e consumatori, e dato spazio a sciocchezze e vere e proprie menzogne. Un errore da non ripetere in futuro”, conclude il Presidente dei giornalisti ambientali.