Vendite nei supermercati da quando i sacchetti per l'ortofrutta sono a pagamento. Bufale e realtà
Coop parla di un calo medio di poco superiore al 2% nelle prime due settimane e tende a escludere che sia dovuto ai sacchetti. Smentiscono un sondaggio pubblicato da Repubblica.it
19 January, 2018
di Paolo Hutter
Questa volta la "bufala" sui sacchetti è stata pubblicata su Repubblica.it (dopo il titolo choc, pubblicato da Ilfattoquotidiano.it secondo il quale i sacchetti bio finiranno "in discarica" come gli altri). Si è parlato di un sondaggio che dimostrerebbe un crollo delle vendite nella grande distribuzione nelle prime settimane dell'anno a causa dei sacchetti bio, o meglio a causa del fatto che i sacchetti sono stati messi a pagamento e non sono più gratuiti.
Il dato più eclatante del sondaggio sarebbe stato quello di un 21% di clienti che avrebbe preferito rivolgersi ai negozi voltando le spalle alla grande distribuzione. (Nei negozi l'uso dei sacchetti bio usa e getta è meno "vincolante" e sono più diffuse altre modalità, come sacchetti di carta, sacchetti riutilizzabili.)
Il dato ci era sembrato subito non credibile e ci siamo rivolti per conferma a Federdistribuzione, il cui ufficio stampa ci ha chiesto di attendere per una risposta ufficiale ma era sorpreso e perplesso. Ora a smentire definitivamente il sondaggio ci sono i dati che abbiamo ricevuto da Coop e che riguardano il NordOvest. E' vero che c'è stato un calo del 3% delle vendite nella prima settimana ma era stato preceduto da un eccezionale più 12% nell'ultima settimana del 2017. Nella seconda settimana del 2018 invece il calo delle vendite sulla analoga settimana del 2017 è stato solo dell'1,5%. Si tratta di oscillazioni stagionali, dovute anche alla presenza o meno di promozioni e Coop esclude che possano essere determinate dai sacchetti a due centesimi (tariffa Coop).
Per spiegare il clamoroso fraintendimento si deve tener conto che spesso i sondaggi (cioè la risposta alla domanda cosa hai fatto cosa hai comprato) non corrispondono ai dati reali dei comportamenti. Ma ancora di più potrebbe aver pesato una diversa interpretazione della frase "ho preferito il negozio al supermercato" che nell'articolo è stata presentata come segno di un passaggio mentre probabilmente significava solo "sono andato come prima al negozio anzichè al supermercato". Come nel caso di una cifra-bufala presentata due mesi fa a un convegno delle assicurazioni su un presunto crollo dell'uso dell'auto la redazione di Eco dalle Città rimane vigile a controllare dati e numeri sui temi più conosciuti e frequentati del nostro giornale.
(foto Fruitbook Magazine)