Inquinamento atmosferico, commissario Ue convoca nove paesi tra cui l'Italia: 'Inefficienti, se non si cambia ci saranno azioni legali'
Karmenu Vella: “Il vertice mira a garantire che vengano adottate e attuate senza indugio misure efficaci. In caso contrario la Commissione non avrà altra scelta se non quella di rinviare gli Stati membri alla Corte di Giustizia Europea”
22 January, 2018
Con l'obiettivo di trovare soluzioni per affrontare il grave problema dell'inquinamento atmosferico nell'Unione europea, il Commissario Ue responsabile per l'ambiente, Karmenu Vella, ha invitato i ministri di 9 Stati membri, tra cui l'Italia, a riunirsi a Bruxelles martedì 30 gennaio. Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Regno Unito e Italia si trovano ad affrontare procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di smog. L'incontro vuole essere “un'opportunità di dimostrare che saranno intraprese ulteriori misure adeguate per correggere senza indugio la situazione attuale e conformarsi alla legislazione europea”.
"Questo incontro è stato chiamato per tre ragioni – ha detto Vella - : proteggere i cittadini, chiarire che se non vi è alcun miglioramento della qualità dell'aria ci sono conseguenze giuridiche e ricordare agli Stati membri che questo passo arriva alla fine di un lungo periodo, alcuni direbbero troppo lungo, di offerte di aiuto, consigli e avvertimenti. La nostra prima responsabilità come commissione è verso i milioni di cittadini europei - giovani e anziani, malati e sani - che soffrono di cattiva qualità dell'aria. I genitori di un bambino che soffre di bronchite o la figlia di una persona con una malattia polmonare vogliono vedere miglioramenti nella qualità dell'aria al più presto possibile, per loro sono inutili piani di azione con una scala temporale di 10-12 anni o piani inefficaci".
Ogni anno in Europa più di 400.000 muoiono prematuramente a causa dell'inquinamento atmosferico e molti altri soffrono di malattie respiratorie e cardiovascolari. In termini economici, una cattiva qualità dell'aria costa oltre 20 miliardi di euro all'anno all'economia europea, a causa dell'aumento dei costi medici e della riduzione della produttività dei lavoratori.
“La Commissione desidera cooperare con gli Stati membri per aiutarli a rispettare i limiti di emissione che hanno accettato di rispettare e che garantiscono la salute dei cittadini. Si tratta di limiti per diversi inquinanti chiave, come il biossido di azoto (NO2) e il particolato (PM10), che dovevano essere rispettati già nel 2010 e nel 2005”.
Bruxelles negli anni scorsi ha messo in atto diverse azioni di sensibilizzazione per aiutare gli Stati membri a conformarsi. L'esempio più recente è il Clean Air Forum ospitato dal commissario Vella insieme al sindaco di Parigi nel novembre 2017. “Il vertice ministeriale sulla qualità dell'aria organizzato il 30 gennaio mira a garantire che vengano adottate e attuate senza indugio misure efficaci. In caso contrario la Commissione non avrà altra scelta se non quella di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando tali Stati membri alla Corte”.
La situazione italiana
“L'Italia è tra i Paesi membri ad essere sotto procedura di infrazione da parte della Commissione UE perché supera i limiti sia per l'inquinamento da biossido di azoto che da Pm10 - ricorda Anna Gerometta, presidente dell'associazione 'Cittadini per l'Aria - “In particolare l'Italia ha già ricevuto il parere ragionato relativo alla prima procedura il 15 febbraio e quello relativo alla seconda il 27 aprile 2017. Il prossimo passaggio per entrambe le procedure sarà il deferimento dei due casi alla Corte di Giustizia Europea. Qualora gli sforamenti dovessero persistere, il nostro Paese rischia la condanna al pagamento di ingenti sanzioni pecuniarie".
“Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, in Italia muoiono ogni anno prematuramente quasi 80.000 persone a causa dei livelli di particolato, ozono e biossido di azoto ai quali sono esposte. L'inquinamento atmosferico, inoltre, provoca danni gravissimi all'ambiente, al patrimonio architettonico/artistico, all'agricoltura e ha enormi effetti negativi sulla spesa pubblica. Tutto questo va avanti da anni e, qualora l'Italia dovesse pagare sanzioni enormi, la colpa sarà di una classe politica incapace di affrontare il problema con la giusta determinazione. Gli elettori hanno bisogno di proposte concrete e coraggiose, soprattutto in Lazio e Lombardia, dove devono essere rinnovate le giunte regionali e dove il problema dell'inquinamento atmosferico è molto forte".