Inceneritore di Bari, cresce l'opposizione. E tra le compensazioni spunta un parco giochi sotto l'impianto
È questa l'assurda richiesta inserita tra le compensazioni che il Comune di Bari ha ufficialmente chiesto alla Newo, la società che costruirà il contestatissimo inceneritore alle porte del capoluogo pugliese, già avallato da Arpa e Regione
24 January, 2018
di Bruno Casula
Un parco giochi sotto l'inceneritore. È questa l'assurda richiesta inserita tra le compensazioni che il Comune di Bari ha ufficialmente chiesto alla Newo, la società che costruirà il contestatissimo inceneritore alle porte del capoluogo pugliese, già avallato da Arpa e Regione. Lo si apprende dalle carte rese pubbliche su facebook da Agostino di Ciaula, referente regionale di Isde, Medici per l'Ambiente: “Un'area giochi attrezzata per bambini possibilmente nelle vicinanze dell'impianto a farsi” si legge nella nota del comune datata 29 novembre 2017, che ha per oggetto la 'richiesta di misure in compensazione in contropartita per il parere favorevole espresso' dal comune all'opera.
Di natura economica, invece, le altre richieste: “Per tutta la durata di vita dell'impianto, il Comune di Bari chiede una tariffa vantaggiosa rispetto a quanto disponibile in base a forme alternative di smaltimento e una quota della tariffa dovrà essere destinata a titolo di ristoro ambientale in favore del Comune di Bari a carico di altri comuni della Città Metropolitana che dovessero eventualmente impiegare l'impianto”.
“Siamo alla follia – scrive di Ciaula – non mi meraviglia che il Comune di Bari abbia chiesto cospicui ritorni economici come contropartita per il suo parere favorevole alla realizzazione di un inceneritore alle porte della città (tariffe 'più vantaggiose' per il conferimento di una valanga di rifiuti che non riesce a differenziare, gabella pagata al Comune di Bari da altri Comuni che decideranno di 'impiegare l’impianto'). Mi meraviglia molto, invece, mi preoccupa e mi indigna, che il Comune di Bari abbia chiesto all’azienda di “allestire un’area giochi attrezzata per bambini possibilmente nelle vicinanze dell’impianto a farsi”. Il “possibilmente” significa che il Comune di Bari preferirebbe portare bambini a giocare in un’area da tutti (persino dagli stessi proponenti dell’inceneritore) certificata come critica dal punto di vista ambientale e in prossimità di un impianto che emetterà particolato submicrometrico, il più pericoloso in assoluto per la salute umana. Il più pericoloso in assoluto per la salute dei bambini già a partire dall’età fetale. Molti, me compreso, cercheranno di impedire la realizzazione di questo impianto di incenerimento con tutti gli strumenti che la legge rende disponibili. Ma se proprio non dovessimo riuscirci, sarebbe bene tenere lontani i bambini da quel parco giochi e pretendere il trasferimento in altro ruolo di chi lo ha proposto”.
Nel frattempo il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha preso le distanze da quanto richiesto dall’ufficio Ambiente del suo stesso Comune e ha inviato una lettera ufficiale di dissenso alla Regione Puglia chiedendo al presidente Michele Emiliano di evitare la realizzazione dell'inceneritore. Si tratta di un impianto di ossido-combustione autorizzato per 80.000 tonnellate annue, da realizzarsi nella zona industriale di Bari, al confine con il territorio di Modugno, che risulta già essere uno dei comuni più soggetti ad inquinamento di tutta la Puglia. Un territorio che tra l'altro ha delle performance eccellenti di raccolta differenziata. L'impianto sarà realizzato dalla Newo, una new company che ha sede a Foggia, ma dovrebbe beneficiare anche di contributi regionali ed europei. “La scelta di realizzare un impianto privato anche con finanziamento pubblico - scrive Decaro nella sua missiva al presidente Emiliano - risulterebbe confliggente, da un lato, con l'obiettivo dichiarato dalla Sua amministrazione comunale di evitare l'eccesso di privatizzazione del ciclo dei rifiuti e dall'altro con gli indirizzi che sottendono il Piano regionale per i rifiuti urbani”.
Il fronte del no è trasversale e coinvolge l’intera regione: dal vicepresidente del Consiglio Regionale Peppino Longo, ai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle tra cui Antonio Trevisi, passando per le associazioni aderenti al gruppo Zero Waste fino ai Medici per l’Ambiente.
Come andrà a finire? Il rilascio dell’autorizzazione da parte degli uffici della Regione è tutt'ora in corso. Nel frattempo, giovedì 25 gennaio è attesa la manifestazione che si terrà a Bari dalle ore 9 presso la sede del Consiglio regionale pugliese, in via Capruzzi per ribadire il totale ed incondizionato dissenso alla realizzazione dell’inceneritore.