Ci si aspettava un accordo tra Torino e i comuni dell’hinterland per arrivare ad avere l’uniformità dei blocchi anti-smog, ma così non è stato. A nulla è valsa la mediazione portata avanti da Elisa Pirro, consigliera delegata all’Ambiente della Città metropolitana. E così l’ultima riunione del Tavolo sulla qualità dell’aria è finita con un nulla di fatto. 

Cosa è stato messo sul tavolo? Per far scattare i blocchi, la proposta di mediazione prendeva come valore di riferimento per tutti i comuni dell’area metropolitana la media tra i dati delle centraline (non solo quella di Rebaudengo ritenuta la "peggiore"). C’era poi il prolungamento, sulla scia di quando fa già Torino, dell’orario dei blocchi, dalle 8 alle 19. La contropartita per i Comuni dell’hinterland sarebbe stata la cancellazione dall’elenco dei provvedimenti il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dopo dieci giorni di sforamento come sta facendo Torino. Una mediazione che, come raccontano le cronache dei giornali, avrebbe messo d’accordo tutti, tranne il capoluogo (disposto comunque a passare all‘attivazione dei blocchi negli stessi giorni dell’accordo padano, il lunedì e giovedì).

Le divergenze tuttavia non sembrano insanabili. Il Comune di Torino, rappresentato dall’assessore all’Ambiente Alberto Unia, rilancia per un nuovo incontro in attesa di capire cosa succederà nei prossimi giorni quando si saprà se Bruxelles deciderà, o meno, di procedere al deferimento dell’Italia e degli altri Paesi che sforano i limiti di qualità dell’aria. Proprio l’occhio rivolto all'Europa sembra il punto su cui convergono i componenti del Tavolo metropolitano: “Bruxelles, aiutaci tu” è l’appello che dovrebbe partire da tutti i sindaci. Secondo Raffaele Bianco, assessore all’Ambiente del Comune di Grugliasco che ha proposto la missiva congiunta, "non meritiamo solo sanzioni ma per via delle nostre condizioni morfologiche uniche meritiamo maggiore attenzione".