Smog, ultimo avvertimento Ue a Italia e altri otto paesi: misure entro il 9 febbraio o si va alla Corte di Giustizia
È l’ultimo avvertimento di Bruxelles alla vigilia della scadenza, estesa da lunedì 5 febbraio a venerdì 9 dal commissario all’ambiente Karmenu Vella, dopo l’incontro con i rappresentanti dei nove paesi a fine gennaio
08 February, 2018
O l’Italia e gli altri otto Paesi nel mirino della Commissione Ue per lo smog presenteranno ulteriori misure entro venerdì 9 febbraio o saranno portare davanti alla Corte di giustizia europea. È l’ultimo avvertimento di Bruxelles alla vigilia della scadenza, estesa da lunedì 5 febbraio a venerdì 9 dal commissario all’ambiente Karmenu Vella, dopo l’incontro con i rappresentanti dei nove paesi a fine gennaio. La Commissione ''procederà alla tappa finale della procedura d’infrazione a meno che misure credibili e puntuali non siano presentate entro venerdì''.
"La scadenza è domani", ha ricordato il portavoce della Commissione, Enrico Brivio, durante l’incontro quotidiano dei portavoce dell’esecutivo comunitario con la stampa, spiegando che "il commissario Vella ha presentato al Collegio l'esito del vertice convocato con i ministri" dei 9 Paesi che rischiano la Corte di giustizia Ue "come ultimo sforzo per trovare soluzioni" al problema della qualità dell'aria. La Commissione infatti "vuole aiutare gli stati membri a mettersi in regola urgentemente con quanto hanno concordato ma mai rispettato per molti anni" sulle direttive europee sulla qualità dell'aria, in particolare le soglie massime di sforamento dei limiti di Pm10 e NO2.
Intanto da Roma arriva la comunicazione che il Ministero dell'Ambiente invierà proprio domani a Bruxelles un “nuovo documento" che "concluderà la trasmissione del dossier relativo alle misure messe in campo per il miglioramento della qualità dell’aria". "Si tratta dell’illustrazione di interventi, prevalentemente in materia di energia e mobilità - si legge nella nota del ministero - che non erano stati ancora portati a conoscenza della Commissione Europea e che completano il quadro articolato dei provvedimenti che il Governo ha adottato in questo campo". Il motivo per cui non fossero stati presentati prima ma soprattutto quali siano esattamente le misure a cui si fa riferimento rimane un mistero. Galletti tuttavia si dice tranquillo: "Confido che il Commissario Vella, con il quale abbiamo intensamente e proficuamente collaborato in questi anni, comprenda l’entità dello sforzo messo in campo dal nostro paese per adottare soluzioni strutturali e permanenti in grado di risolvere un problema antico ma riacutizzato dai cambiamenti climatici”.