Smog Ue: rischio deferimento per Italia e altri otto paesi, decisione a metà marzo
Tutti i nove Paesi che rischiano il deferimento alla Corte di Giustizia Europea per l'emergenza smog hanno presentato ulteriori informazioni entro la scadenza del 9 febbraio. Gli atti saranno ora valutati e Bruxelles ritornerà sulla questione "entro metà marzo"
14 February, 2018
"Tutti i 9 Paesi" che rischiano il deferimento alla Corte di Giustizia Europea, tra cui l'Italia, per l'emergenza smog "hanno presentato ulteriori informazioni", così come richiesto dall'Ue, entro la scadenza prevista di venerdì scorso, 9 febbraio. Lo ha affermato una portavoce della Commissione Ue, spiegando che gli atti saranno ora valutati e che Bruxelles ritornerà sulla questione "entro metà marzo".
Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia erano stati convocati il 30 gennaio scorso dal commissario europeo all'Ambiente Karmenu Vella che aveva dato loro un ultimatum per mettersi in regola con la qualità dell'aria. "Ho invitato i ministri a Bruxelles - aveva detto Vella a margine del summit - perché la preoccupazione principale di questa Commissione è di proteggere i cittadini. Quando dico cittadini, intendo le persone che stanno già soffrendo e tutti gli altri che sono a rischio. Bambini che hanno l'asma e i loro genitori. I genitori che hanno malattie polmonari ostruttive e i loro figli."
"Le scadenze sono passate da tempo, e non possiamo permetterci altri ritardi - aveva ribadito il commissario - senza misure nuove ed efficaci i limiti continueranno a essere superati. Bisogna affrontare il problema con tutta l'urgenza necessaria". Da qui il monito ad agire, pena il deferimento alla Corte di giustizia europea. Deferimento sula quale adesso Bruxelles valuterà in base alle ultime informazioni presentate dai nove paesi.
Il ministro dell'Ambiente italiano Gian Luca Galletti ha inviato una lettera a Vella venerdì 9 febbraio in cui sarebbero illustrati interventi per oltre 5 miliardi di euro nei prossimi anni per migliorare la qualità dell'aria. Si va dalla nuova Strategia Energetica Nazionale (Sen) al Fondo Nazionale per l'Efficienza Energetica, ai finanziamenti per il rinnovo delle caldaie, al Programma nazionale per il rinnovo del parco degli autobus dei servizi di trasporto pubblico, al Programma sperimentale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro agli accordi di cooperazione o lettere di intenti per la diffusione del gas naturale per autotrazione.
In particolare, Galletti indica la Sen, approvata a novembre 2017, che coniuga le politiche energetiche dei prossimi anni per il miglioramento della qualità dell'aria; il Fondo Nazionale per l'Efficienza Energetica, che prevede uno stanziamento iniziale per il 2018 di 160 milioni, con la previsione di un possibile incremento entro il 2020 fino a 490 milioni. Per la rottamazione delle vecchie stufe a biomassa, dal 2016 c'è un programma di finanziamenti da 800 milioni di euro mentre per la mobilità e la riduzione delle polveri sottili PM10 e biossido di azoto è in via di definizione un Programma nazionale per il rinnovo del parco degli autobus dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale per il quale c'è un fondo complessivo di 3,7 miliardi.