Toscana, Regione investe 30 milioni nella raccolta differenziata. Sempre più incerta la realizzazione dell’inceneritore di Sesto Fiorentino
Rossi: "Ci prefiggiamo di bloccare il flusso di rifiuti urbani provenienti da fuori Toscana per circa 195mila tonnellate e vogliamo promuovere la raccolta differenziata spingendo la frazione umida”
21 March, 2018
Obiettivo numero uno, raccolta differenziata. È questa la priorità nella politica dei rifiuti della Regione Toscana che ha stabilito di imprimere un'accelerazione per centrare il 70% al 2020. Lo dicono le due delibere sui rifiuti approvate oggi in giunta. Una spinge a migliorare e promuovere la raccolta differenziata, l'altra punta a gestire le discariche in base alle necessità del sistema toscano evitando anche l'arrivo di rifiuti urbani e speciali da fuori regione.
"Abbiamo approvato due temi importantissimi – ha detto il presidente Enrico Rossi - perché da un lato ci prefiggiamo di bloccare nei prossimi mesi il flusso di rifiuti urbani provenienti da fuori Toscana per circa 195mila tonnellate, un modo per tutelare le forme di smaltimento che abbiamo nella nostra regione. Dall'altro, vogliamo promuovere la raccolta differenziata spingendo soprattutto la raccolta della frazione umida e abbiamo pensato di dare un'indicazione precisa nella direzione del porta a porta. Oltre ai 30 milioni, abbiamo deciso anche di investire per il prossimo futuro tutta l'ecotassa su questo punto e aspettiamo entro due mesi i progetti che verranno dai gestori attraverso le Ato per spingere la raccolta verso quel 70 per cento che è fissato anche nel piano regionale. È questo un modo per rispettare la piramide dell'economia circolare indicata e promossa dall'Unione europea. Ci sono Comuni che arrivano all'80% di raccolta differenziata e anche oltre, crediamo che tuttala Toscana debba muoversi in questa direzione con determinazione perché su un tema così importante che riguarda tutte le famiglie e tutti noi, abbiamo il dovere di farsi sentire con azioni decise".
"Con questi due atti vogliamo tendere a dare una spinta molto forte sull'aumento della raccolta differenziata nella nostra regione è ancora troppo bassa per gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati", ha aggiunto l'assessore Federica Fratoni. "Siamo al 51% e dobbiamo imprimere una accelerazione . Lo facciamo mettendo in campo risorse, 30 milioni, risorse indirizzate tutte al passaggio al metodo porta a porta e di prossimità a partire dalla frazione organica che è sempre quella più difficoltosa. Poi sulle altre frazioni dobbiamo chiudere il ciclo del riutilizzo, per l'organico favorire gli impianti di biodigestione anaerobica che rappresentano la nuova frontiera tecnologica disponibile, mentre per la carta dobbiamo creare un meccanismo col distretto cartario che consenta di recuperare tutte le 280mila tonnellate prodotte.Ci si concentrerà sulla raccolta di organico, che si vuole incrementare di 300mila tonnellate in tre anni, così da arrivare, come da previsione di PRB, a 620.000 tonnellate".
A questo proposito sarà favorita la realizzazione di impianti di biodigestione anaerobica e la Regione procederà col rilascio di autorizzazioni alla loro costruzione considerandoli nel libero mercato. La giunta destinerà 30 milioni di euro a favore degli ATO per gli interventi di porta a porta e raccolta di prossimità, ritenendo fondamentale creare una combinazione tra la quantità e la qualità del materiale da raccogliere in forma differenziata.
L'attenzione che viene dedicata all'organico, viene riservata analogamente a carta e vetro per la chiusura del ciclo di riutilizzo. Ad esempio, nel 2016 sono state raccolte 284.000 tonnellate di carta e cartone ma l'industria della carta a Lucca impiega oltre un milione di tonnellate l'anno di carta da macero.
Focalizzandosi sulla domanda di materiale differenziato da parte dell'industria toscana, l'impegno sarà quello di creare un rapporto diretto tra le industrie della carta ed i gestori della raccolta differenziata, affinché venga sempre più affinata la qualità di carta e cartone raccolto, oltre ad incrementarne la quantità. Stesso discorso per il vetro, per la qualificazione della cui raccolta sono già in atto iniziative interessanti come l'accordo tra Revet e il Gruppo Zignago.
Secondo forte impegno della Regione, creare le condizioni per assicurare una gestione delle discariche prioritariamente orientata alle necessità del sistema toscano fino al 2021/2022. Lo si farà salvaguardando, tramite gli uffici regionali e attraverso un raccordo con le tre autorità di ambito, gli spazi necessari programmati nelle discariche che accolgono rifiuti urbani, rispetto allo smaltimento dei rifiuti speciali. Lo si farà anche bloccando tutti arrivi di scarti e sovvalli derivanti dal trattamento di rifiuti urbani di altre regioni, fatti salvi eventuali accordi tra Regioni.
La Regione infine lavorerà a un accordo con i gestori affinché i rifiuti speciali toscani, compresa la frazione organica (FOS), abbiano la priorità rispetto a quelli provenienti da fuori regione. L'obiettivo, in quest'ultimo caso è quello di impedire l'arrivo di circa 195000 tonnellate annue di rifiuti urbani e urbani speciali presso le discariche toscane da fuori regione.
Il nuovo piano rende più incerta la realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini
"Sono 195 mila le tonnellate di rifiuti urbani che attualmente si smaltiscono in Toscana- spiega Rossi-. Lavoreremo affinché non arrivino più qui. C'è un sistema preciso che consiste nel non rinnovare le convenzioni. Ad agosto cessa quella con la Liguria, dalla quale arrivano 25 mila tonnellate". Delle altre 170 mila, 20 mila sono scarti e sovvalli e possono essere fermate subito, le altre 150 mila fanno parte della frazione organica stabilizzata. "Vogliamo discutere insieme ai gestori- sottolinea Rossi- non vogliamo che in Toscana ci siano quantitativi cosi' importanti che vengono da altre regioni. Vogliamo provvedere a tutelare gli impianti toscani a servizio della Toscana. È un intervento forte". Una scelta politica che sembra non essere neutra rispetto alla discussione, ancora in corso, sull'opportunità o meno di realizzare l'inceneritore di Case Passerini a Sesto Fiorentino.
Rossi ha ribadito a più riprese la propria contrarietà sul termovalorizzatore. E, stavolta, fa notare come se da altre regioni arrivano 195 mila tonnellate, "l'inceneritore a regime, cioè fra almeno 6 anni, perché questo è il tempo che servirebbe per realizzarlo, ne dovrebbe smaltire 198 mila".