Inquinamento elettromagnetico. L’approfondimento della Commissione Ambiente del Comune di Napoli sui ripetitori di telefonia mobile
Arpac: “La situazione attuale è abbastanza tranquillizzante perché in un arco temporale ampio, dal 2001, su 200 misure sono stati rilevati 8 superamenti”
17 April, 2018
La commissione Ambiente del Comune di Napoli, presieduta da Marco Gaudini, ha svolto nella giornata di venerdì 13 aprile un ampio approfondimento sul tema della regolamentazione e del monitoraggio degli effetti dell'istallazione delle stazioni radio base (ripetitori di telefonia mobile) con la partecipazione del professor Nicola Pasquino dell'Università Federico II e del dirigente del servizio controlli ambientali Aimone.
L'inizio
di un percorso, per il presidente Gaudini, volto a individuare
soluzioni utili per affrontare le problematiche connesse
all'istallazione di antenne dal punto di vista sia dei rapporti con
gli operatori che in risposta alle preoccupazioni dei cittadini,
anche alla luce del fatto che il regolamento comunale esistente
necessita di aggiornamento per l'evoluzione tecnologica del settore e
anche perché sostanzialmente reso inapplicabile a seguito delle
sentenze nel frattempo intervenute.
Per il dirigente del
servizio Controlli ambientali, Aimone, dal punto di vista delle
preoccupazioni per l'inquinamento elettromagnetico, sulla base dei
dati dell'Arpac (Agenzia Regionale per l'Ambiente) che è deputata ai
controlli, la situazione attuale è abbastanza tranquillizzante
perché in un arco temporale ampio, dal 2001, su 200 misure sono
stati rilevati 8 superamenti. Se resta necessario aggiornare il
regolamento comunale del 2003 (del quale resta valido solo il limite
dei 50 metri di distanza da scuole, ospedali ecc. e l'obbligo di
pianificazione annuale da parte dei gestori), importante è far
avanzare buone pratiche volte a coordinare il controllo pubblico e
l'operato dei gestori che, in questi ultimi tempi, stanno sempre più
utilizzando la condivisione di antenne.
Il professor Nicola Pasquino, che è responsabile scientifico del laboratorio di Compatibilità elettromagnetica presso il dipartimento di Ingegneria dell'università Federico II, ha fatto, interloquendo anche con il presidente Gaudini e i consiglieri Palmieri (Napoli Popolare) e Vernetti (Dema), un'ampia panoramica di tutte le questioni che si intrecciano nella complessa materia dell'inquinamento elettromagnetico. Dal punto di vista legislativo, l'elemento centrale è il catasto delle sorgenti, previsto dalla legge quadro 36 del 2001, per la cui costruzione sono previsti finanziamenti statali ed il coinvolgimento sia delle agenzie regionali per l'ambiente che dell'Università; i Comuni possono, secondo la legge, regolamentare il settore, a patto di non introdurre limitazioni ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge che a sua volta fa riferimento ad una raccomandazione UE del 1999.
Dal punto di vista, fisico, va compreso che quando vengono stabiliti limiti, si fa riferimento al livello di campo elettromagnetico che raggiunge la persona umana, tenendo conto anche del fatto che l'elemento distanza è solo uno dei fattori da valutare nel monitoraggio degli effetti; altri fattori, ancora più determinanti, sono la frequenza, la direzionalità, la potenza. Infine, l'aspetto politico della questione, che riguarda soprattutto i Comuni e il loro operato anche per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini in merito alla salute, che, ha sottolineato il professor Pasquino, non è solo la salute fisica ma quella psicofisica, secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
La possibilità del site sharing (della condivisione delle antenne), offerta dalla legge, è un elemento utile dal punto di vista anche del monitoraggio e dei controlli per i quali, invece, le centraline sono utili solo in casi limitati, essendo sistemi di misurazione nel solo luogo in cui vengono posizionate; la condivisione di antenne, infine, rende possibile un'unica Analisi di Impatto Elettromagnetico degli impianti, rimediando alla confusione che si è generata spesso negli anni scorsi. Ai fini del monitoraggio, anche per rassicurare i cittadini, potrebbe essere inoltre incentivata anche l'istallazione degli impianti su suolo ed edifici pubblici, destinando così proprio al monitoraggio parte dei proventi ricavati.
Prossima tappa del percorso iniziato, ha concluso il presidente Gaudini, è una ricognizione dell'attuale stato regolamentare per prefigurare, anche da questo punto di vista, modalità e buone pratiche da adottare che tengano conto dei nuovi scenari. Inoltre, nella prossime riunioni, saranno coinvolte la commissione consiliare urbanistica e la commissione comunale per il paesaggio per affrontare l'insieme degli aspetti connessi ed anche, come richiesto dal consigliere Palmieri, quello del decoro cittadino compromesso dal moltiplicarsi sui tetti cittadini di antenne satellitari.