Sviluppo urbano sostenibile, con Transfer Network le città europee si mettono in rete
L’obiettivo del programma Ue è quello di trasferire buone pratiche da una città leader ad altri contesti urbani europei così da riutilizzarle e adattarle secondo le proprie esigenze e caratteristiche
04 May, 2018
Dal programma Urbact un’opportunità importante per favorire la partecipazione di nuove città italiane alle reti finanziate dalla principale iniziativa europea sullo sviluppo urbano sostenibile.
Con l’avvio delle attività dei 25 Transfer Network approvati lo scorso 4 aprile, si apre la ricerca di città che possano prendere parte alla seconda fase delle reti che hanno l’obiettivo di trasferire buone pratiche da una città leader ad altri contesti urbani europei, che possono riutilizzarle e adattarle secondo le proprie esigenze e caratteristiche.
Nella
prima fase dei lavori, che durerà fino a ottobre, verrà definita la
metodologia
di condivisione per un trasferimento efficace di tali esperienze
verso diverse realtà urbane.
Nella seconda fase si passerà invece al graduale trasferimento della
buona pratica, accompagnata da un supporto metodologico e di
expertise offerto dalla città leader e dal programma Urbact.
C’è
tempo fino al 7 maggio per riempire il questionario richiesto dalla
città capofila
e diventare partner di uno dei Transfer Network che non hanno già
partner italiani in prima fase (qui
la lista delle reti che stanno cercando partner).
Economia del mare, rigenerazione urbana, appalti innovativi, integrazione dei migranti, supporto alle imprese locali e rivitalizzazione di piccoli e medi centri sono alcuni dei temi al centro delle reti che possono includere partner italiani nella seconda fase.
La partecipazione ai Transfer Network di Urbact offre la possibilità di collegarsi ad alcuni tra gli approcci più innovativi in termini di sostenibilità urbana sul piano ambientale, economico e sociale. Ogni Transfer Network nella seconda fase deve essere composto da un minimo di cinque ad un massimo di otto partner: ammissibili a partecipare non solo comuni, città metropolitane e livelli municipali di governo ma anche agenzie locali, cioè organizzazioni pubbliche o semi-pubbliche delle città responsabili della progettazione e dell’implementazione di politiche specifiche (sviluppo economico, alimentazione energetica, servizi sanitari, trasporti o altro).
Attraverso la sua attività come National Urbact Point per l’Italia, Anci promuove la partecipazione delle città italiane al programma Urbact promuovendo nella sezione italiana del sito del programma e sui canali social media (Facebook e Twitter) aggiornamenti e approfondimenti sulle attività dei network in corso, lavorando in stretta collaborazione con altre venti organizzazioni in Europa tra ministeri e associazioni di città con l’obiettivo di favorire il raccordo tra contesti urbani italiani ed europei. Le città italiane si sono confermate negli ultimi anni le più presenti e attive in Europa nel programma Urbact, come rimarcato anche dall’ampia partecipazione ai Transfer Network appena avviati, che vedono 14 città italiane già inserite nelle reti tra cui Roma, Napoli, Torino e Udine come capofila e 10 città partner.
Foto via Urbanist.co