Conai a Ipack-Ima 2018: l’eco-progettazione degli imballaggi
Il design ormai non può non tenere conto della realtà rappresentata dall’economia circolare e dal cambio di paradigma che impone di ripensare i criteri di progettazione tradizionali
05 June, 2018
di Tiziana Giacalone
A Milano, Rho-Fiera, nelle 3 giornate dedicate al processing e packaging food e non food, 29 maggio-1° giugno, erano presenti anche il Consorzio Nazionale Imballaggi e i Consorzi dei materiali di imballaggio. Nei loro spazi sono stati organizzati alcuni eventi con la partecipazione di esperti del settore che si sono confrontati sulla sostenibilità degli imballaggi, dall’eco-progettazione al riciclo. Opportunità per le aziende produttrici che dovranno attenersi alle norme vigenti e alle direttive del pacchetto sull’economia circolare che presto saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea. Ecco che cosa è emerso.
Il design nel campo degli imballaggi
Il design ormai non può non tenere conto della realtà rappresentata dall’economia circolare e dal cambio di paradigma che impone di ripensare i criteri di progettazione tradizionali. Se infatti si riconosce una funzione sociale al packaging (previsto dalla direttiva 96/42/CE) si deve necessariamente progettare tenendo conto del ciclo di vita degli imballaggi, riducendo gli sprechi e favorendo il riciclo. Lo stesso pacchetto sull’economia circolare, approvato il 18 aprile dal Parlamento europeo, a Strasburgo, tra gli altri obiettivi di riciclo fissa anche gli obbiettivi sul riciclo degli imballaggi (per tutti i tipi di imballaggi il 65% entro il 2025 e 70% entro il 2030, per gli imballaggi in plastica il 50% entro il 2025 e il 55% entro il 2030) coinvolgendo direttamente anche i produttori. Questi ultimi, grazie alla responsabilità estesa del produttore, non solo sono tenuti a progettare in modo sostenibile ma devono anche coprire i costi di gestione degli imballaggi a fine vita.
Quali difficoltà incontra l’imprenditore che vuole investire sulla produzione sostenibile? Il ruolo di Conai e Corepla.
Nel corso dell’incontro “Progettare il riciclo: il design for re cycling negli imballaggi in plastica”, Conai e Corepla hanno condiviso con gli addetti ai lavori suggerimenti, novità in arrivo e qualche preoccupazione soprattutto sulle materie prime seconde. Luca Stramare di Corepla, nel suo intervento ha sottolineato l'importanza dei consorzi: “Conai e Corepla insieme svolgono una funzione di collegamento, nel senso che Corepla ritira tutti gli imballaggi in plastica raccolti nei comuni ma non tutti gli imballaggi in plastica passano dalla porta del riciclo. C’è ancora una percentuale di plastica che non si riesce a riciclare”. E continua con il plasmix (rifiuti degli imballaggi in plastica residui dal processo di selezione della raccolta differenziata urbana) e “la necessità che la materia prima seconda abbia un mercato, altrimenti il riciclo della plastica non sta in piedi”.
Il Conai cerca di andare incontro alle aziende che progettano i nuovi imballaggi e da circa un anno ha pubblicato le “Linee guida per la facilitazione delle attività di riciclo degli imballaggi in materiale plastico” predisposte insieme proprio a Corepla e al gruppo di ricerca in Design dell’Università di Iuav di Venezia. Il documento - che è disponibile sul sito del Consorzio – si rivolge ai progettisti, ai produttori e alle aziende utilizzatrici di imballaggi in materiale plastico destinati all’uso domestico. Si tratta di una serie di indicazioni e soluzioni per richiamare l’attenzione sui materiali da usare per facilitare il riciclo degli imballaggi stessi.
È importante diffondere anche le buone pratiche e Giulia Picerno, del Centro studi/Area Ricerca, Conai, a chiusura dell’incontro ha ricordato la scadenza del 30/06/2018 per partecipare al bando Conai sulla prevenzione e valorizzazione della sostenibilità ambientale degli imballaggi immessi sul mercato.