‘Teneri Bulloni’: a Catanzaro in mostra i robot in acciaio di Sirelli
Massimo Sirelli è da alcuni anni il nome di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, quella speciale forma di creatività attraverso cui materiali come imballaggi d’acciaio
12 June, 2018
Massimo Sirelli è da alcuni anni il nome di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, quella speciale forma di creatività attraverso cui materiali come imballaggi d’acciaio usati quali barattoli del caffè o del pomodoro, latte d’olio e scatole di tonno vengono trasformati in oggetti il cui valore si moltiplica.
La sua ricerca artistica, che affonda le radici nel mondo del writing, ha finito per scontrarsi nel corso degli anni col suo eterno spirito fanciullesco, e hanno così preso forma i suoi incredibili Robot: creature assemblate con oggetti provenienti dai mercati, dagli scaffali, dalle strade di tutto il mondo, ognuno dotato di una sua personalissima identità e con una storia da raccontare, e che trovano spazio nel progetto speciale di Sirelli: la prima Casa Adozioni di Robot da compagnia al mondo. Un progetto nato dalla voglia di sperimentare attraverso la cultura del design del riuso una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l’aspetto emozionale della materia.
Dopo essere passati per esposizioni, mostre billige replica uhren e workshop in tutto il mondo, finalmente i Robot di Sirelli, realizzati attraverso il riuso creativo degli imballaggi in acciaio, materia prima permanente che si ricicla all’infinito senza perdere le proprie qualità, trovano spazio tutti insieme in una grande personale nella città d’origine dell’artista: “Teneri Bulloni”, in mostra a partire dal 7 giugno e fino al 30 agosto al museo MARCA di Catanzaro diretto da Rocco Guglielmo. Il progetto è curato da Altrove, organizzazione che negli ultimi anni ha lavorato con alcuni fra i più interessanti artisti della scena contemporanea italiana e internazionale.
Una personale che raccoglie le creazioni realizzate negli ultimi anni e ne presenta di nuove, in accordo con l’idea di raccontare storie fantastiche di centinaia e ancora mille vite, che altro non sono che la sua stessa vita. “Negli ultimi anni – racconta Sirelli_- ho camminato nelle fitte vie di Khan el Khalili a Il Cairo, ho contrattato con i venditori di Monastiraki ad Atene, nei vicoli del Barrio Gotico, tra i banchi polverosi del mercato de Los Encantes a Barcelona fino al Carreau du Temple nel Marais di Parigi. Costruire questi Robot per me è un atto d’amore, cerco di raccontare la vita delle persone che ho incontrato e degli amici che mi stanno intorno.”
E a questo appuntamento non poteva mancare RICREA! “in questa mostra – spiega Roccandrea Iascone responsabile comunicazione del Consorzio – si realizza una armoniosa sinergia che vede protagonisti i nostri imballaggi cui Massimo Sirelli da una nuova vita artistica, mentre RICREA li resuscita assicurandogli nuova vita in acciaieria sotto forma di nuova materia prima”.
La memoria è una magia. Con i Robot di Sirelli, magicamente, i residui delle emozioni del passato si trasformano in nuova vita proiettata nel futuro. Tutto è reale e niente è vero è l’unica regola del suo gioco, quello di un bambino già adulto e di un artista ancora bambino che lotta quotidianamente contro un insaziabile sete di creazione che riesce a sconfiggere con la libera associazione di immagini e materia.