‘Santeramo verso Rifiuti Zero’. Tornavacca: ‘Investire sulla tariffa puntuale crea terreno fertile per la riduzione dei rifiuti’
Intervista ad Attilio Tornavacca che assieme a Rossano Ercolini ha partecipato al convegno “Santeramo verso la strategia Rifiuti Zero” nel quale è stato presentato il progetto sul vuoto a rendere e altre iniziative per la riduzione dei rifiuti
22 June, 2018
Si è concluso questa mattina (sabato 23 giugno, ndr) il convegno “Santeramo verso la strategia Rifiuti Zero” nel quale Rossano Ercolini (Zero Waste Italy) e Attilio Tornavacca (Esper) hanno illustrato il progetto che vede la cittadina pugliese intraprendere un percorso rivolto alla riduzione dei rifiuti attraverso una serie di azioni che partendo dal porta a porta cambierà radicalmente le abitudini dei santermani riscoprendo e rafforzando esperienze come quelle del vuoto a rendere.
Abbiamo chiesto ad Attilio Tornavacca, direttore generale di Esper, di spiegarci in cosa consiste il progetto che verrà realizzato a Santeramo in Colle, così da comprendere meglio quali sono le strategie vincenti che necessariamente i comuni italiani dovranno intraprendere per concorrere con efficacia verso una seria riduzione dei rifiuti.
Cosa succede a Santeramo?
Santeramo ha una lunga tradizione di attenzione verso il tema della riduzione dei rifiuti. È stato il primo comune in Puglia ad attivare un progetto per la realizzazione di un Centro di Riparazione e Riuso e quattro anni fa non era qualcosa che ‘andava di moda’. Un progetto così innovativo che è riuscito a ricevere un finanziamento importante da parte della Regione. Oggi invece la nuova amministrazione Cinquestelle ha voluto mettere una marcia in più su questi temi e ha chiesto a Esper di supportarla per presentare un progetto al Ministero dell’Ambiente che riguarda - su più linee d’intervento - tema della riduzione dei rifiuti. Dai ristoranti con l’iniziativa Risto No Waste che si prefigge attraverso l’adozione di un decalogo di azioni obbligatorie e volontarie di ridurre la produzione dei rifiuti. Per quelli che aderiscono sarà obbligatorio eliminare le confezioni monouso di monoporzioni, facilitare l’asporto del cibo avanzato con la doggy bag, informare il cliente della possibilità di bere acqua dal rubinetto e introdurre il vuoto a rendere. Altra linea linea d’intervento sarà quella che coinvolgerà le scuole grazie all’acquisto di lavastoviglie professionali e, in caso di malfunzionamento o manutenzione l’acquisto di stoviglie compostabili, per eliminare l’uso di stoviglie monouso in plastica nelle scuole. A questi si aggiungeranno interventi per ridurre l’impatto ambientale di feste, sagre e di tutte quelle iniziative di promozione delle eccellenze enogatronomiche locali attraverso l’obbligatorietà della raccolta differenziata, eliminando l’uso del monouso e di imballaggi usa e getta, e azioni per potenziare e sviluppare il vuoto a rendere. È un progetto a largo spettro che mette insieme più azioni di sensibilizzazione della cittadinanza. Senza dimenticare la recentissima introduzione del porta a porta dove tutti i contenitori sono già taggati in prospettiva dell’introduzione della tariffazione puntuale nel Comune di Santeramo.
In merito al vuoto a rendere quali sono le iniziative che verranno messe in campo?
Le azioni si inseriscono in un contesto relativamente piccolo (poco più di 27 mila abitanti, ndr), dove non è possibile ipotizzare l’introduzione di un novo materiale perché i numeri in gioco sono abbastanza contenuti. L’obiettivo minimo che si cercherà di raggiungere è quello di consolidare dove ancora c’è l’uso del vuoto a rendere e reintrodurlo con tipologie di imballaggi già in uso. In altre zone dove questo tema è stato già affrontato a carattere regionale, come in Trentino Alto Adige, è stato possibile puntare all’introduzione di altre tipologie di materiali come il vetro infrangibile in policarbonato utilizzato per il latte. Qui a Santeramo invece il progetto prevede anche l’acquisto di un mezzo a basso impatto ambientale per il trasporto del vuoto a rendere mettendolo a disposizione degli esercizi che aderiscono all’iniziativa.
Come mai il Comune è costretto a muoversi autonomamente sul vuoto a rendere? A livello nazionale cosa succede? Che fine ha fatto la sperimentazione voluta dal Ministero dell’Ambiente sul vuoto a rendere?
A livello nazionale c’è stata solo l' iniziativa del Ministero lo scorso anno che ha lanciato una sorta di sperimentazione e, come ha anche affermato il presidente di Legambiente, è stata scarsamente strutturata ed era prevedibile che i risultati non fossero entusiasmanti, anzi sono stati abbastanza deludenti.
Investire su iniziative di riduzione come sta facendo il Comune di Santeramo, vuol dire seminare in un terreno più o meno fertile. Se tu hai un territorio come quello del Trentino dove la Provincia Autonoma fin dal lontano 1997 ha individuato nella tariffazione uno degli strumenti principali di promozione di buone pratiche per la raccolta differenziata ma anche per la riduzione dei rifiuti, tanto che adesso è obbligatorio il passaggio alla tariffazione puntuale di tutti i comuni. C’è anche a Trento che con 120mila abitanti non è propriamente un paesino. Chiaramente in queste zone il terreno è molto ricettivo e fertile per iniziative sul vuoto a rendere e in generale di riduzione di rifiuti perché trova nei cittadini un’attenzione diversa da quella che si trova in regioni dove il cittadino continua a pagare indipendentemente che produca tanti o pochi rifiuti in base ai metri quadri del suo appartamento o della sua attività.
È vero che in Italia i rifiuti continuano ad aumentare?
La questione è complessa e non si tratta di mettere in discussione i dati Ispra. Noi continuiamo a vedere che nelle realtà dove viene applicato il porta a porta il totale dei rifiuti intercettati dai sistemi di raccolta cala in modo vistoso. Per esempio in provincia di Bari in tutti i comuni dove è stato introdotto il porta a porta c’è stata una riduzione sensibile attorno al 15%. Per cui ragionare sul fatto se i rifiuti crescono o calano bisognerebbe farlo solo in relazione e a parità di tipologia dei sistemi di raccolta. La raccolta stradale basata sui metri quadri è inevitabile che porti a una disattenzione nel ridurre i propri rifiuti, viceversa come dice il Piano Nazionale della Riduzione dei Rifiuti, se le politiche di introduzione alla tariffazione puntuale non fossero così timide ma più coraggiose anche a livello nazionale, l’inversione di tendenza che si è verificata in Trentino Alto Adige e in altre zone potrebbe riguardare tutto il territorio nazionale. Ad oggi solo alcune regioni hanno posto obiettivi chiari vincolanti per l’estensione della tariffazione puntuale come in Emilia Romagna, Piemonte e Trentino Alto Adige.