Torino, al via il primo corso di cucina antispreco per richiedenti asilo che trasforma il cibo recuperato a Porta Palazzo in piatti gourmet
Il 27 giugno a Torino nelle Cucine condivise di Edit parte il primo corso di cucina antispreco che vedrà lo chef Paolo Ribotto della Condotta Slow Food di Torino insegnare agli Ecomori come trasformare il cibo recuperato al mercato di Porta Palazzo
25 June, 2018
Dal recupero cibo alla cucina antipreco il passo è breve ma se a farlo sono Slow Food, Edit e un gruppo di richiedenti asilo, il risultato non è un mero esercizio di abilità ai fornelli ma un vero e proprio manifesto sul cibo tra sostenibilità ambientale e solidarietà.
Il 27 giugno prende il via il
corso di cucina antipreco presso le Cucine Condivise di Edit
a Torino ma non sarà un corso di cucina come gli altri. Infatti a
cimentarsi in una insolita brigata di cucina saranno gli Ecomori
che, grazie alla sapiente ed esperta guida dello chef Paolo
Ribotto della
Condotta Slow Food
di Torino
impareranno a trasformare il cibo recuperato al mercato in ottime
pietanze. Le abilità dello chef e degli alunni saranno messe a dura
prova dal fatto che gli ingredienti si conosceranno solo poco prima
di ogni incontro. Infatti alla base delle ricette ci sarà il cibo
recuperato al mercato di Porta Palazzo dagli Ecomori che tutti i
giorni, grazie all’innovativo progetto del Comune di Torino,
Novamont e Eco dalle Città recuperano e redistribuiscono il cibo ai
bisognosi che ogni giorno affollano a fine mercato i banchi del
settore ortofrutta in cerca di cibo.
Dall’antipasto al dolce, in quattro incontri lo chef Ribotto insegnerà agli Ecomori come ridare dignità al cibo recuperato, in puro stile di Slow Food e della Condotta di Torino: buono, pulito e giusto.
Non è la prima volta che la
cucina antipresco sale in cattedra all’interno dell’incubatore
gastronomico dell’Edit. Dopo le due Cene
Accademiche sull’Antispreco
preparate da chef stellati in occasione del Bocuse d’Or, questa
volta sarà lo chef Ribotto a portare nelle Cucine condivise quel
cibo che a causa del suo aspetto viene gettato tra i rifiuti ma che
in realtà, sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale,
non ha niente da invidiare a quello venduto nei migliori banchi
d’ortofrutta.
Sarà una vera e propria sfida che, attraverso un corso di cucina antispreco e l’intuizione della Condotta Slow Food di Torino, unirà sostenibilità ambientale e solidarietà attraverso il cibo mescolando la cultura gastronomica piemontese con quelle dei vari paesi rappresentati dai richiedenti asilo.