Luci e ombre sul riuso in Europa. Le politiche ci sono ma sono ‘volontarie’ e il settore rimane una attività di ‘nicchia’
L’Agenzia Europea dell’Ambiente pubblica il rapporto "Prevenzione dei rifiuti in Europa - politiche, stato e tendenze del riuso nel 2017". Solo l’8% dei programmi avviati dagli stati membri promuove economicamente il settore
27 June, 2018
Il pacchetto sull’economia circolare e le nuove norme dell'Ue sulla gestione dei rifiuti adottate il 22 maggio 2018 mettono al centro della strategia comunitaria la riduzione dei rifiuti. Un obiettivo da raggiungere attraverso il riuso e la raccolta differenziata e per farlo la Ue punta sul monitoraggio obbligatorio delle misure messe in atto dagli stati membri nonché sulla comunicazione per i cittadini che gli stessi stati metteranno in campo promuovendo il riutilizzo.
Il rapporto "Prevenzione dei rifiuti in Europa - politiche, stato e tendenze del riuso nel 2017"dell’Agenzia Europea dell’Ambiente mette in luce le misure adottate dagli stati membri per promuovere il riutilizzo dei prodotti. Riutilizzare i prodotti significa utilizzarli di nuovo per il loro scopo originario, mantenendo più alto il loro valore rispetto al riciclaggio col quale si ottengono materie prime seconde.
Il rapporto mostra che 18 dei 33 programmi di prevenzione dei rifiuti esaminati hanno obiettivi espliciti per il riutilizzo dei prodotti. Tuttavia le misure citate più frequentemente per promuovere il riuso sono su base volontaria, infatti solo il 10% dei programmi include misure normative e l'8% indica strumenti economici. Inoltre in solo due dei programmi di prevenzione dei rifiuti tra quelli esaminati esistono obiettivi quantitativi per il riutilizzo.
La promozione del riutilizzo richiede spesso approfondimenti tecnici dettagliati sui processi di produzione e sui modelli di consumo. Le misure comprendono la definizione di standard per la progettazione ecocompatibile così da facilitare lo smontaggio e il riutilizzo dei componenti, sovvenzioni per le strutture di riparazione per bilanciare i costi del lavoro, l'etichettatura ecologica e il public procurement (quella parte di spesa pubblica destinata all’acquisto diretto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione, ndr) per influenzare i modelli di consumo. Queste misure spesso riguardano specifici tipi di prodotti e attività, tra cui costruzione e demolizione, apparecchiature elettriche ed elettroniche, imballaggi o altri prodotti come i veicoli.
Secondo il rapporto il riutilizzo rimane un'attività di nicchia per la maggior parte dei prodotti. L'upscaling (ossia la rigenerazione del prodotto per renderlo nuovamente competitivo e riusabile, ndr) è ostacolato dalla crescente complessità dei prodotti e dai cicli di innovazione più brevi, che portano a una rapida perdita di valore del prodotto. Al contrario, il riutilizzo e il commercio da consumatore a consumatore di prodotti come abbigliamento, giocattoli per bambini, mobili è in aumento grazie a migliori canali di marketing su internet e sui social media.