Roma, arriva il banchetto che raccoglie frutta e verdura invenduta al mercato per donarla ai poveri
da Il Messaggero del 30.07.2018
01 August, 2018
LOTTA ALLO SPRECO - Si chiama Roma Salva Cibo, ed è il progetto nato nel settembre del 2017 all’interno del VII Municipio di Roma. I protagonisti sono Viola Piroli, attivista, Francesco Fanoli, antropologo e Yacouba Sangare, volontario originario della Guinea. «Volevamo semplicemente fare la nostra piccola lotta contro lo spreco e, allo stesso tempo, aiutare le tante persone che avevano bisogno. Spesso le vedevamo raccogliere la frutta caduta dal mercato. Molti di loro, così, si avvicinano finalmente senza più remore», racconta Viola. L’iniziativa s’inserisce in un progetto coordinato da ‘Eco dalle Città’, associazione già attiva nel campo della lotta allo spreco alimentare, che a Torino gestisce da oltre un anno un progetto simile al mercato di Porta Palazzo. Il progetto ha, tra gli altri, l’obiettivo di creare una rete solidale capace di stimolare legami sociali e coinvolgere migranti («superando il pregiudizio secondo cui costituirebbero esclusivamente un peso e un problema per la società»). Tra frutta, verdura e pane sono oltre 100 kg i prodotti distribuiti ogni sabato pomeriggio al mercato dell’Alberone.
UN AIUTO PER CRESCERE - «Ci siamo rivolti per un sostegno dalle istituzioni. Ma purtroppo, come sempre – aggiunge Viola – dopo le parole non sono arrivati i fatti». E così, non appagati, Viola, Francesco e i volontari hanno deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sul web. «Vorremmo estendere l’iniziativa aumentando sia il numero di mercati romani in cui essere attivi che la frequenza settimanale – spiegano – Abbiamo in programma di riorganizzare la raccolta e la distribuzione in maniera capillare e mobile, così da raggiungere anche chi ha difficoltà a recarsi presso i punti di distribuzione. E – conclude Viola – grazie agli accordi con tanti banchisti dei mercati vicini, ci sposteremo in altri punti della città, dando così assistenza a sempre più persone».