Lo smog può causare la malattia renale cronica, nuovo studio americano
Una ricerca dell'Università del Michigan pubblicata su Plos One, ha trovato una correlazione tra i tassi di malattia renale cronica e la concentrazione delle Pm 2.5 che in Italia causano ogni anno circa 30mila decessi
28 August, 2018
"Simile al fumo, l'inquinamento atmosferico contiene tossine dannose che possono colpire direttamente i reni", afferma Jennifer Bragg-Gresham, epidemiologo della Michigan Medicine e autore principale dello studio. "Nei reni scorre un grande volume di sangue e se qualcosa danneggia il sistema circolatorio i reni saranno i primi a percepire quegli effetti". Le persone con diabete, obesità, ipertensione arteriosa o malattie cardiache sono già di per sé a rischio di insufficienza renale cronica e se vivono in aree densamente popolate o inquinate dovrebbero prendere specifiche precauzioni in questo senso, dice Bragg-Gresham.
Ma non sono le sole. Secondo i dati del ministero della salute, in Italia l’inquinamento atmosferico, presente soprattutto nei grandi centri urbani e principalmente al nord, è responsabile ogni anno in Italia di circa 30mila decessi solo per il particolato fine (Pm 2.5), che è proprio uno dei principali indiziati della malattia renale cronica insieme ai metalli pesanti come il piombo, il mercurio e il cadmio, noti per influenzare negativamente i reni. Dall'analisi dei dati è emersa una relazione tra i tassi di malattia renale cronica e la concentrazione delle Pm 2.5; le persone che ne sono affette hanno un rischio di mortalità cardiovascolare otto volte superiore alla media. Com'è noto il particolato fine è quasi impossibile da evitare, anche se l'uso di maschere che coprano naso e bocca e limitare il più possibile le ore in mezzo al traffico sono una buona prevenzione.