Rete ONU: 'Il riutilizzo non è imbarazzante per nessuno'
Secondo un articolo de Il Foglio, la Lega sarebbe “imbarazzata” per la proposta di legge sul riutilizzo dei beni usati che, con primo firmatario l’On. Vignaroli, molto presto verrà incardinata nella Camera dei Deputati
29 August, 2018
Il 29 agosto sul quotidiano il Foglio è apparso un articolo firmato da Valerio Valentini che afferma che la Lega sarebbe “imbarazzata” per la proposta di legge sul riutilizzo dei beni usati che, con primo firmatario l’On. Vignaroli, molto presto verrà incardinata nella Camera dei Deputati.
“In realtà” - sottolinea il Presidente di Rete ONU Alessandro Stillo - “la proposta di legge è stata firmata anche da parlamentari della Lega che, su iniziativa del parlamentare del M5S Vignaroli, hanno dato vita a un approfondito e costruttivo dialogo tecnico grazie al quale, finalmente, le questioni e le istanze degli operatori italiani del riutilizzo sono all’attenzione del legislatore”.
Il settore dell’usato italiano oggi coinvolge circa 100.000 persone a fronte di almeno mezzo milione di tonnellate di beni che vengono riutilizzati creando sviluppo locale e posti di lavoro anziché essere smaltite come rifiuti provocando costi ambientali. Riutilizzo e Preparazione per il Riutilizzo sono in cima alle priorità delle direttive e leggi italiane ed europee sui rifiuti. Rete ONU è l’associazione di categoria degli operatori dell’usato e del riutilizzo, struttura divisa in comparti che rappresentano imprese, cooperative ed enti non profit che si dedicano a reimmettere in circolazione i beni di seconda mano. Tra i comparti ci sono gli operatori ambulanti dell’usato, i negozi dell’usato in conto terzi, le cooperative del riuso, le fiere e i mercati, gli enti di solidarietà, gli operatori vulnerabili e le imprese che preparano al riutilizzo beni elettrici ed elettronici.
“Sono tanti anni” - aggiunge il Portavoce di Rete ONU Pietro Luppi - “che gli operatori dell’usato italiani si confrontano tra loro per sviluppare proposte unitarie finalizzate a rendere operativamente possibili gli obiettivi ambientali nazionali relativi al riutilizzo e preparazione per il riutilizzo dei beni. Obiettivi che allo stato attuale delle cose sono irraggiungibili perché il settore è inibito e a volte vessato da leggi inadeguate o da carenze normative. I decreti ministeriali su riutilizzo e preparazione per il riutilizzo, ad esempio, sono congelati ormai da oltre 7 anni senza alcuna ragione evidente, e a causa di questo il settore non ha la possibilità di svilupparsi. Allo stesso modo, l’assenza di norme chiare per le migliaia di micro-operatori che lavorano nei mercati, genera informalità e precarietà. Siamo fiduciosi che il percorso della proposta di legge vada avanti e continui a essere sostenuto dalle forze politiche della maggioranza. Non crediamo che il tema del riutilizzo possa essere fonte d’imbarazzo per nessuno, finora abbiamo trovato interlocutori disponibili, che hanno dimostrato genuino interesse per la sorte dei 100.000 operatori dell’usato italiani e per l’impellente necessità di fare prevenzione dei rifiuti in modi concreti e sostenibili. Invitiamo il Foglio e tutta la stampa italiana ad analizzare con maggiore profondità il tema, e ci mettiamo a disposizione per ogni richiesta di approfondimento”.