Terra Madre Salone del Gusto 2018: riflettori puntati sul Progetto Organico Porta Palazzo
Anche a Terra Madre Salone del Gusto si parla del progetto per il potenziamento della raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi nel mercato di Porta Palazzo.
23 September, 2018
In occasione dell’evento SEeD for Global Goals che si è svolto a Terra Madre Salone del Gusto 2018, il “Progetto Organico Porta Palazzo”, per il potenziamento della raccolta differenziata e la riduzione degli sprechi nel mercato, è stato più volte citato come esempio di buona pratica di sviluppo sostenibile in grado di coniugare diversi aspetti sia sociali che ambientali. Unia: “Perfetta unione tra economia circolare, occupazione e integrazione sociale" “PoPP è uno dei progetti che siamo orgogliosi di far conoscere in Europa. Quando vado in giro e devo fare un esempio di qualcosa di virtuoso che facciamo a Torino, cito sempre questo esempio perché è la perfetta unione tra economia circolare, occupazione e integrazione sociale” ha sottolineato Alberto Unia, assessore all’Ambiente del Comune di Torino, in occasione dell’evento SEeD for Global Goals. Di Stefano: “L’obiettivo era anche dare nobiltà anche a coloro che cercavano cibo nei cassonetti” “Quello che facciamo con l’Università di Scienze Gastronomiche - ha spiegato Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali Novamont - è di sperimentare sempre di più soluzioni di cambiamento: ridisegnare dei sistemi. Qui a Torino ne abbiamo fatta una molto sfidante: cercare di fare una raccolta differenziata spinta della frazione organica sul mercato di Porta Palazzo”. “Qui - ha raccontato Di Stefano - non solo abbiamo fatto la raccolta differenziata dell’organico, ma ci abbiamo aggiunto su sollecitazione di Eco dalle Città, un lavoro di recupero del cibo edibile: cosa non facile, perché da un lato devi fare far capire ai commercianti che non gli stai facendo concorrenza e dall’altro, devi nobilitare chi va alla ricerca del cibo. Prima Porta Palazzo, infatti, era una destinazione di cercatori di cibo nei cassonetti. L’obiettivo era quindi di dare nobiltà anche a coloro che, spesso per necessità, frugano alla ricerca di alimenti. Tutto ciò coinvolgendo, su spinta sempre di Eco dalle Città anche dei migranti: un ulteriore elemento di sfida - ha concluso il responsabile progetti speciali Novamont - dal punto di vista educativo che comunicativo”.