Ispra: il sistema energetico italiano fra i migliori nell'Ue, anche per gas serra e rinnovabili
L'Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale spiega che nonostante il ruolo preponderante che ancora svolgono le fonti fossili in Italia le emissioni di gas serra per unità di consumo di questo tipo di fonti sono tra le più basse a livello europeo
10 October, 2018
Quello
italiano è uno dei sistemi energetici più efficienti d'Europa e a
minor impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra. Lo
afferma l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale) nello studio "Emissioni
nazionali di gas serra: indicatori di efficienza e decarbonizzazione
nei principali Paesi Europei" spiegando che nonostante il
ruolo preponderante che ancora svolgono le fonti fossili in Italia le
emissioni di gas serra per unità di consumo di questo tipo di fonti
sono tra le più basse a livello europeo (3,41 tonnellate di CO2
equivalente per ogni tonnellata equivalente di petrolio contro 3,56 t
CO2 eq/tep degli altri Paesi Ue). Inoltre, le emissioni di gas serra
nazionali per unità di consumo interno lordo di energia sono in
linea con la media europea (2,76 t CO2 eq/tep contro i 2,62
tCO2eq/tep dei Paesi Ue), nonostante l'apporto di una non
trascurabile quota di energia di origine nucleare ancora presente in
Europa.
Lo
studio - illustrato dall'Ispra a Roma - ricorda che nell'utilizzo di
energia da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare
termico, geotermico, eolico, bioenergie e rifiuti rinnovabili)
l'Italia nel 2016 ha coperto una quota del 17% contro la media
europea di poco superiore al 13% e spiega che gli indicatori
nazionali mettono in risalto un'elevata efficienza energetica ed
economica: l'intensità energetica (espressa in termini di consumo
interno lordo di energia per unità di Pil), è tra le più basse nei
principali paesi europei (98,50 tep contro 118,62 tep dei Paesi
dell'Unione Europea nel 2016).
Anche
l'efficienza complessiva del sistema energetico è al di sopra della
media europea: nel 2016 l'energia disponibile per i consumi finali
nazionali costituisce il 78% dell'energia primaria contro il 72%
della media dei Paesi Ue, mostrando quindi una elevata efficienza di
trasformazione energetica.