Clima, IEA: 'Non abbiamo più spazio per costruire nulla che emetta Co2'
L'Agenzia Internazionale dell'energia: "Le infrastrutture energetiche nel mondo - centrali energetiche, raffinerie, auto e mezzi pesanti, riscaldamento industriale e domestico -rappresenteranno circa il 95% di tutte le emissioni concesse nell'ambito degli obiettivi internazionali sul clima nei prossimi decenni"
14 November, 2018
(ansa ambiente)
Nei prossimi 20 anni le emissioni di gas serra dai settori energetico, industriale e dei trasporti copriranno da sole il 95% delle emissioni tollerabili per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima. Di conseguenza, se il mondo vuole contenere il riscaldamento globale, deve non soltanto investire di più sulle rinnovabili, ma anche puntare sulla cattura del carbonio, l'idrogeno e l'efficienza energetica. Lo scrive il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), Fatih Birol, in un comunicato di presentazione del rapporto annuale World Energy Outlook, diffuso martedì 13 novembre.
Col quotidiano britannico Guardian, Birol è stato ancora più chiaro: "Non abbiamo più spazio per costruire nulla che emetta anidride carbonica".
Nel comunicato, il direttore dell'Iea dice che "abbiamo esaminato tutte le infrastrutture energetiche nel mondo, esistenti e in costruzione (centrali energetiche, raffinerie, auto e mezzi pesanti, riscaldamento industriale e domestico) e abbiamo trovato che queste rappresenteranno circa il 95% di tutte le emissioni concesse nell'ambito degli obiettivi internazionali sul clima nei prossimi decenni". "Questo significa - ha proseguito Birol - che se il mondo fa sul serio nei suoi propositi sul clima, oggi come domani, serve una preferenza sistematica per gli investimenti in tecnologie di energia sostenibile. Ma dobbiamo anche essere molto più bravi nel modo in cui usiamo il nostro sistema energetico esistente.
Noi possiamo creare un po' di spazio di manovra aumentando la cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio, l'idrogeno, il miglioramento dell'efficienza energetica e, in alcuni casi, ritirando prima il capitale".
La percentuale delle fonti rinnovabili nella produzione di energia arriverà al 40% nel 2040, contro il 25% odierno, si legge nel World Energy Outlook 2018 dell'Aie. Ma il carbone anche nel 2040 continuerà a costituire un terzo del mix energetico, la stessa percentuale di oggi, a causa della crescita economica in Asia.
La domanda mondiale di energia crescerà di più del 25% al 2040, richiedendo più di 2.000 miliardi di dollari all'anno di investimenti in nuove fonti energetiche. Le rinnovabili costituiranno quasi due terzi dell'aumento globale di capacità produttiva al 2040.
L'elettrificazione del settore dei trasporti, prevede l'Aie, ridurrà l'inquinamento locale da polveri sottili, ma avrà un impatto trascurabile sulle emissioni di gas serra CO2, se non si faranno sforzi ulteriori per aumentare la percentuale di fonti rinnovabili nel mix energetico.